#ijf16 – Redattori speaker del Festival
«Inchiostro» ogni anno vive il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia dal di “fuori”. Arriva a cose fatte e si ubriaca di informazioni, nozioni, novità sui metodi giornalistici e sulla politica italiana e internazionale. Un accredito stampa e si inizia a correre tra conferenze, panel e discussioni, il cartellino verde apre anche le porte della sovraffollata press room, messa a disposizioni dei giornalisti, fotografi e videomaker. Ma con questo cartellino si è in fondo alla catena alimentare. Altri ragazzi al collo portano quello viola, i volontari. Per cinque giorni, essi fanno da intermediario tra pubblico e organizzazione, partecipano alle interviste e alle conferenze. Alcuni dei redattori di «Inchiostro» sono stati anche dei volontari, ma nessuno ancora aveva ottenuto il cartellino rosso, quello dello speaker.
È stato invece il caso di Claudio. Dopo aver frequentato la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università d Pavia e aver partecipato attivamente alla Redazione, è stato assunto in una ONG. Quest’ultima, Diritto di Sapere, lavora per far adottare il Freedom of Information Act (FOIA) in Italia. Una legge che porterà il Paese verso un nuovo livello di trasparenza amministrativa. Al giorno d’oggi, solo tre richiedenti su dieci ottengono le informazioni di cui hanno, bisogno detenute dallo Stato. Le ottengono, è vero, ma solo dopo essersi districati in una procedura burocratica lunga e difficile, nella quale l’errore è dietro ogni angolo, con il rischio, dunque, di vedersi respingere la domanda. Il FOIA renderebbe più snello questo meccanismo, garantendo una nuova libertà di accesso a tutti i cittadini.
Diritto di Sapere, a Perugia, spiega quali sono i vantaggi di un FOIA tutto italiano, illustra anche come si possano sfruttare le leggi sull’accesso alle informazioni già esistenti, oltre a presentare i nuovi strumenti che sopperiscono, per ora, alla mancanza di trasparenza. Uno di questi è la piattaforma Chiedi, un mezzo che aiuta i cittadini a richiedere documenti e informazioni alle amministrazioni, rendendo pubblico e condivisibile su Facebook o Twitter lo scambio di email.
Noi abbiamo aspettato Claudio, dopo il suo intervento, per fargli un paio di domande sull’esperienza del Festival vissuta dal “dentro”.