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#ijf13 – Dio esiste: è di Foligno

Intervista a Dio (@lddio) con Erica Gazzoldi

 

 

«Dio esiste: è di Foligno». Con questa folgorante battuta di un nostro redattore introduciamo l’intervista a un Personaggio che, pur alla propria veneranda (!!!) età, ha saputo riconfermare il proprio primato anche nel modernissimo mondo dei social network. Scherzi a parte, Dio è giovane, simpatico e quest’anno ha partecipato quest’anno al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. Ha anche un blog personale, Il mio amico Dio.

 

 

 

Inchiostro – Quanti anni hai?
Dio – Trentuno.

In cosa sei laureato?
In Filosofia.

Qual è il tuo lavoro?
Diciamo “blogger”. Ultimamente “fare Dio” sta diventando un lavoro, per l’impegno che richiede. Io però vorrei mantenerlo a livello di gioco. Se vuoi scrivere anche questo, mi accorgo che sto diventando smemorato… Sono abituato a fare le cose “alla Twitter”: scrivere e dimenticare subito dopo…
Prima di tutto questo ero un disoccupato cronico. Poi mi sono accorto di riuscire a fare con facilità una cosa non comune. Il vicedirettore di una testata mi ha chiesto come facessi a far salire il numero di followers. I social network stanno diventando un lavoro per me. Ho fatto questa scoperta nel momento giusto. Attualmente scrivo per Leonardo.it e ideo battute per The Hashtag, un programma di La3 TV in onda tutti i giorni alle 18:45 in streaming sul sito di La3.

Come ti è venuta l’idea di interpretare questo Personaggio?
È arrivata dopo una mattinata di colloqui di lavoro inutili. Per rilassarmi ho aperto Twitter e ho scoperto che esistevano i fake del Papa e di Gesù. Allora non c’era ancora la moda dei falsi profili: io ho aperto il mio verso il 5 maggio 2011. Oggi sono popolarissimi. Mi sono detto: “Perché non potrei crearne uno io?”

Come scegli i tuoi contatti?
Più o meno a caso. Soprattutto ricambio i follow che ricevo su Twitter. Ma non riesco a seguire bene la mia timeline. Tengo a rispondere a chi mi scrive.

Sei anche su altri social network?
Sì, ho un profilo su Google +. Sono stato uno dei suoi primi utenti, quando ancora c’erano problemi di accesso, ma lo curo poco. Quando ho aperto il profilo c’era poco pubblico. Mi ero iscritto come “Iddio Onnipotente”, dopodiché, mi è arrivato un ultimatum da Google + in cui mi si imponeva di cambiare nome entro 5 giorni. Me ne occorreva uno che fosse verosimile: allora ho scelto “Massimo Fattore”, che è anche una raffinata citazione…! Ho una fan page su Facebook: “Iddio42” – Il riferimento è a Guida galattica per gli autostoppisti.

Al Festival Internazionale del Giornalismo, ti sei accreditato come “Dio”?
Sì.

Prima, ho ascoltato le tue considerazioni sulla popolarità del trash nei social network…
Mentre erano in corso le elezioni del Presidente della Repubblica, su Facebook una vignetta che parlava di Sandro Pertini ha avuto circa 11000 condivisioni: lui era raffigurato in Paradiso, armato di clava, e pregava: «Mandami giù solo per due minuti, due minuti soli!».

E tu che successo hai?
Ho molti followers [circa 127 572, N.d.R.], perché Dio è conosciuto praticamente da tutti. C’è tanta voglia di giocare con Lui. A volte, arrivano perfino preghiere e richieste serie…! Come quella di una ragazza che mi parlava della salute del suo adorato cane. Tra i followers mi sono capitati alcuni V.I.P. e tanti giornalisti. Anche seri.

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