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I “marziani” e gli “altri”: giudizio sul Gp di Jerez della Motogp

di Roberta Odicino

Pensa all’impensabile. Così potremmo descrivere la gara di Jerez di domenica scorsa, già perché a vincere è stato il campione del mondo in carica Casey Stoner. Nulla di strano se non fosse che, storicamente, questa è una delle piste che non ama e su cui non aveva mai vinto prima. Nessuno, nemmeno il suo tifoso più sfegatato, dopo le qualifiche, solo 5°, ed il warm up , dove praticamente non ha girato, avrebbe scommesso su una sua vittoria, al massimo un podio, ad essere generosi. Ma lui, come è abituato a fare, ci ha stupiti e dopo una partenza non eccellente ha preso la testa della corsa, senza più lasciarla nonostante il continuo tira e molla con Lorenzo che sembrava potesse vincere. Lorenzo ha fatto di tutto per non lasciarlo andar via e per vincere ma questa volta non gli è riuscito. Stoner dal canto suo ha mostrato un’intelligente gestione della gara, visto il problema al braccio destro, che si è ripresentato anche se in forma meno lieve rispetto alla gara precedente, non ha forzato troppo per aumentare il distacco dall’avversario. Ha fatto, diciamo così, il “minimo indispensabile” per vincere, nessun errore, nessuna sbavatura, tutto perfetto, come si conviene a uno dei due “marziani”. Ovviamente l’altro “marziano” è Lorenzo che nonostante l’errore nella scelta della gomma anteriore è rimasto incollato a Stoner fino all’ultimo, come si addice ad un vero lottare, qual’é.

Lasciando da parte i due fenomeni della gara e del mondiale passiamo a parlare de “gli altri”: sicuramente ha deluso la prestazione di Pedrosa che si è conteso il 3° posto con il pur bravo e promettente Crutchlow; però se Pedrosa vuole lottare per questo mondiale dovrà stare sempre incollato a quei due, altrimenti sarà di nuovo un mondiale a due, e questa volta gli infortuni non saranno una scusa valida.

Arriviamo all’inevitabile quanto disastroso capitolo Ducati. Impossibile vincere con questa moto, impossibile anche solo avvicinarsi a posizioni più dignitose dell’ottavo e nono posto. Solo Hayden porta un timido quanto effimero raggio di sole, con l’ottimo terzo posto in qualifica e i primi sei gloriosi giri in cui è riuscito a rimanere nelle prime posizioni, prima di essere risucchiato dal gruppo e catapultato nella realtà. Inoltre da sottolineare è sicuramente l’ottima prestazione di Cal Crutchlow che dopo una stagione di debutto mediocre si sta riscattando con due quarti posti e sopratutto dimostrando una grande competitività riuscendo a dare del filo da torcere a Dovizioso prima e Pedrosa poi. Quindi Dovizioso, il suo compagno di squadra, sei avvisato.

Infine il capitolo Crt, che più che un capitolo sembrano un libro a parte, vogliamo parlare della pagliacciata della 1° Crt? È come dire: formalmente gareggiate con le vere motogp ma in pratica fate una gara a parte, la gara dei poveri. Capisco che i costi della Motogp siano così alti da aver obbligato molti team a ritirarsi ma far “competere” delle derivate di serie con dei prototipi non mi sembra la giusta soluzione.

Tirando le conclusioni: questa gara ci ha restituito un campione del mondo tornato vincente e di nuovo in lotta per il mondiale, se mai ne fosse stato escluso, quando tutti pensavano che non ce l’avrebbe fatta. Ma niente è impossibile. Sopratutto nel mondo dei “marziani”.

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