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Houston e Warriors passano, Cavs faticano

Eccoci al primo articolo di aggiornamento riguardo i playoff Nba! Partiamo subito con le notizie importanti parlando delle due squadre che, oltre a Pelicans e Heat, sono già passate alle semifinali: Warriors e Rockets:

Houston chiude con facilità la pratica Minnesota (4-1), andando ad asfaltare per l’ennesima volta i Lupi. Sicuramente è stata una serie entusiasmante, ricca di agonismo e, anche se per poco, i TWolves hanno dimostrato di avere le carte in regola per poter giocare nei playoff. Ma le capacità di Butler e compagni finisco qui, proprio dove c’è lo scalino che separa le ottime squadre dalle grandi squadre. Minnesota è un’ottima squadra, ma Houston è una grande squadra. Gli Wolves hanno dimostrato più di una volta in stagione di saper mettere in campo una gran bella prestazione, capace anche di mandare al tappeto le migliori squadre Nba. I playoff sono completamente diversi proprio per questo motivo: una serie di almeno 4 partite consecutive contro la stessa squadra. È proprio quello scalino tra ottima e grande squadra che ti porta a vincere o perdere una serie playoff. Doloroso, però, vedere chiuso in gabbia Butler in gara 5 (dichiarato out dallo staff medico). Il guerriero che ha spinto il suo corpo al limite, anticipando il rientro dopo l’operazione al ginocchio verso fine stagione, per guidare i sui Wolves nella volata finale che è valsa la qualificazione ai playoff. Adesso ai Rockets toccherà affrontare la vincente della serie tra Okc e Utah.

Anche gli Warriors si lasciano alle spalle gli Spurs senza impensierirsi troppo (4-1). In gara 5 San Antonio è guidata ancora da Ettore Messina (Popovich esonerato dopo la scomparsa della moglie) mentre Golden State tiene Curry ancora ai box in via precauzionale, preservandolo per le prossime serie. Gli Spurs, però, non ne escono con la coda tra le gambe, da questi playoff: hanno saput dar prova del fatto che la Legacy, forse, non è ancora morta e sepolta. Una vittoria contro il team, probabilmente, più forte dell’Nba se l’è assicurata e poco ci mancava in gara 5 che succedesse un’altra volta, se solo si fosse conclusa con esito positivo la rimonta nel finale ad opera di Ginobili e compagni. Ad attendere gli Warriors ci sono i Pelicans, allenati da un ex Warriors: Alvin Gentry. Preparate i pop-corn e mettetevi comodi sul divano, perché Davis darà filo da torcere a Curry e compagni, e ci sarà da divertirsi!

Cleveland, invece, fatica e non poco: dopo 4 partite la serie è in pareggio, ma in gara 5 ci pensa il Re a imporsi sui Pacers firmando una prestazione stellare da 44 punti e 10 rimbalzi. L’unico istante di gara in cui James sembra un comune mortale è la palla persa a pochi secondi dal termine del match, con il tabellone che segna la parità tra le due squadre, ma pensa bene di rimediare poco dopo con una stoppata su Oladipo che non è atleticamente concepibile da parte di un uomo di 33 con alle spalle 15 stagioni Nba compresa quella corrente. Aggiungete pure la tripla allo scadere per portare la serie sul 3-2 per i Cavs e lo spettacolo è servito. Prossimo match della serie nella notte tra venerdì e sabato.

Anche Boston, con una prova di forza, impone il 3-2 a suo vantaggio nella serie contro i Bucks. I Celtics faticano per tutta gara 5 in attacco, ma dimostrano ancora una volta che il loro punto forte è la difesa: coach Stevens decide infatti di puntare su un quintetto molto piccolo e ingabbia Giannis in una morsa da cui non riesce a liberarsi per tutto il match (si prenderà solo 10 tiri nell’arco della partita). A Milwaukee viene così a mancare il leader, trascinatore e primo terminale offensivo. Tutto ribaltato e da rifare in gara 6, in cui troviamo un Atetokounmpo da MVP (31 punti e 14 rimbalzi) contro cui la difesa bianco-verde non riesce a fare molto. Tutto rimandato a gara 7 dunque, che si giocherà la notte tra sabato e domenica.

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