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Gp Barcellona: l’inizio della fine del mondiale?

di Roberta Odicino

 

Non c’è due senza tre. Dopo il Qatar e la Francia anche la Catalunya è una Lorenzo’s land, come lui ama ribattezzare tutte le piste in cui vince. Nonostante il duello con il connazionale Pedrosa il risultato della gara sembrava scritto fin dall’inizio perché Lorenzo ha dimostrato un’ottima capacità di controllare la gara in tutte le sue fasi, spingendo quando era necessario, lasciandosi superare da Pedrosa per poi riprenderlo e finire la gara di casa tranquillamente in testa. L’altro protagonista di giornata è stato quindi Dani Pedrosa acerrimo nemico di Lorenzo alla ricerca della sua prima vittoria stagionale e di un rilancio in classifica che ancora non arriva. Certamente la sua è stata un’ottima gara, sopratutto se la paragoniamo al mezzo disastro del suo compagno di squadra Casey Stoner, questa volta la vittoria è sfumata semplicemente perché la Yamaha di Lorenzo era nettamente superiore, lui e la sua Honda hanno fatto il massimo per difendersi.

Arriviamo alla delusione di giornata ovvero il sopracitato Casey Stoner che ha raccolto un misero 4° posto. Misero perché il suo potenziale è ben più alto e poi vederlo lottare con Crutchlow e Dovizioso fa un po’ male sapendo che lui è il campione del mondo in carica e che questo sarà il suo ultimo anno in Motogp. Dopo la gara tutti a dire che Stoner da quando ha annunciato il ritiro ha tirato i remi in barca e fa solo il minimo indispensabile, senza tenere conto però che la sua moto ha dei problemi e anche seri di chattering di cui lui più volte si è lamentato. Ora il fatto che il suo compagno di squadra sia arrivato secondo non vuol dire che questi problemi non esistano e che sia tutta colpa di Stoner, forse i due guidando in modo talmente diverso che sentono in modo differente il problema e reagiscono di conseguenza.

Ritorniamo per un attimo in casa Yamaha, dove in questo weekend abbiamo assistito alla rinascita, non completa però, di Ben Spies che dopo un buon 4° posto in qualifica è partito subito forte dimostrando di poter lottare per la vittoria, peccato che un errore ed una caduta di troppo l’abbiano costretto ad una rimonta sì strepitosa ma che lascia l’amaro in bocca per quello che ha saputo mostrare. Dovizioso invece ha conquistato un ottimo 3° posto riuscendo a finire a podio per la prima volta da quando è in Yamaha, sta crescendo.

Infine il capitolo Ducati/Rossi che dopo l’ottima prova di Le Mans, complice anche il bagnato, torna ai suoi standard abituali 7°, ci dicono gli esperti che dei miglioramenti ci sono e bisogna aspettare e pazientare, certo è che i test del Mugello dei due settimane fa non sembrano ancora aver portato a quel miglioramento sempre auspicato e mai arrivato. Staremo a vedere.

Questa gara ci ha mostrato quindi la superiorità di Yamaha e di Lorenzo e le debolezze della Honda e di Stoner che non sembrano, per ora, riuscire a reggere il passo. I 20 punti che ora separano i due sono tanti, il campionato è lungo certo, ma se Lorenzo fa il Lorenzo e Stoner non riesce più a fare lo Stoner probabilmente questo è l’inizio della fine dei giochi. E allora anche il campionato rischia di diventare una Lorenzo’s land.

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