Attualità

Giornata delle api: “Bee informed”

La conoscenza è vitale

Colibrì, pipistrelli, vespe e api. Cosa hanno in comune questi animali? Sono tutti impollinatori. Per questo motivo, la loro presenza e sopravvivenza è estremamente significativa per l’ecosistema terrestre, per la conservazione della biodiversità, e per la vita dell’essere umano. Secondo quanto rilevato dalle Nazioni Unite, a livello mondiale, coloro che si occupano dell’impollinazione di circa il 90% delle piante da fiore, del 75% delle colture alimentari e del 35% delle colture agricole sono le piccole api. Ciò significa che più di due terzi delle colture per scopi alimentari dipendono direttamente dall’attività di impollinazione delle api, perciò la loro assenza inciderebbe sulla produzione di una moltitudine di alimenti quasi inimmaginabile: dal caffè che ci tieni svegli, alle mele che non mancano in alcuna dieta, ai pomodori con cui si farcisce la pizza (e quella napoletana è addirittura patrimonio UNESCO). Inoltre, il miele prodotto dalle api ha svariate proprietà, non solo nutritive, ma anche medicinali, antinfiammatorie, idratanti. Dunque, è utilizzato nel settore alimentare, così come nella farmaceutica e nella cosmetica.

Dati e fatti

Per gli studiosi non è stato facile ricavare informazioni sulle api, in quanto non esisteva alcun database di riferimento fino allo sviluppo del progetto pubblicato sul portale DiscoverLife.org che mostra una mappa della distribuzione geografica delle api e una lista sommaria delle specie conosciute (almeno 20.000 specie). A livello mondiale, questa è la fonte più completa che si possa trovare ad oggi. Tuttavia, a livello nazionale, dati essenziali per il monitoraggio della vita delle api sono raccolti e pubblicati dall’Anagrafe Nazionale Zootecnica, grazie alla quale è possibile avere informazioni sugli alveari (o arnie, dove vivono le api) attivi, e addirittura una stima degli sciami (colonie non ancora produttive).

api
La distribuzione delle api in base alla latitudine: in rosso scuro le aree a più elevata biodiversità. © Orr et al./Current Biology

Grazie alle osservazioni e alle analisi condotte non solo dagli enti riportati, è nata la consapevolezza della riduzione delle api nel corso degli anni. Si stima che siano scomparsi circa 10 milioni di alveari in 10 anni e che dal 1980 la popolazione mondiale di api e vespe si sia ridotta quasi del 40%. Inoltre, si valuta che la probabilità di estinzione degli animali impollinatori invertebrati sia di circa il 35%, seguita dal 17% relativo agli impollinatori vertebrati come i pipistrelli. In particolare, per quanto è stato possibile studiare, nonostante i dati ancora non disponibili per più della metà delle specie, risulta alcune specie di api siano a rischio di estinzione.

Le cause sono molteplici, ma è chiaro che gli esseri umani abbiano un ruolo importante. Il nostro rapporto con l’ambiente, infatti, non genera sempre un mutuo beneficio, a causa dello sviluppo di pratiche come l’agricoltura e l’allevamento intensivi, le monoculture, o l’uso di pesticidi e insetticidi, ai quali si aggiungono le questioni del crescente inquinamento e del cambiamento climatico.

Giornata mondiale delle api

Il 20 dicembre 2017, in seguito all’intervento della Federazione slovena degli Apicoltori, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di celebrare la “Giornata mondiale delle api”. Per riconoscere il ruolo decisivo della Slovenia nella promozione di tale ricorrenza, è stata scelta la data del 20 maggio, corrispondente alla nascita di Anton Janša (1734-1773), un allevatore e apicoltore sloveno, precursore delle tecniche di apicoltura moderne. Gli obiettivi che hanno permesso il riconoscimento di tale ricorrenza sono di varia natura. Dalla sensibilizzazione sull’importanza degli impollinatori e dell’apicoltura, alla consapevolezza dei pericoli che minacciano la salvaguardia delle api, alla promozione delle attività che si possono intraprendere per invertire la tendenza e contribuire positivamente alla loro e alla nostra sopravvivenza.

Tra le fonti di riferimento per scoprire le novità in ambito di apicoltura e trovare aggiornamenti su come celebrare la giornata si segnalano il sito ufficiale della Giornata mondiale delle api (quest’anno alla sua IV edizione) e la pagina dedicata alla ricorrenza sul sito delle Nazioni unite.

Per essere parte attiva nel miglioramento della situazione, è sicuramente educativo SlowFood, che offre spunti interessanti anche su altri temi, ma soprattutto spiega come partecipare alla Flower Bomb Challenge e come contribuire nella quotidianità. Si raccomanda di acquistare miele da apicoltori locali, evitare di utilizzare pesticidi et similia nei giardini (l’UE ha anche bandito alcuni pesticidi letali per le api), piantare piante autoctone (fioriscono in vari periodi dell’anno), ma anche creare fontane per le api, che con tutto il lavoro da svolgere spesso sono assetate. In Italia, inoltre, è interessante sapere che è possibile adottare un alveare a distanza, ricevendo il miele a casa, su siti come 3bee, o anche ospitare “api domestiche” seguendo le indicazioni di MyPolly.

Infine, per quanto non scontato, è importante condividere, divulgare le informazioni e non smettere mai di informarsi e informare chi ci circonda. Nel 2018 è nato, a questo scopo, Pollinator Park, uno strumento digitale interattivo, supportato dalla Commissione Europea, che mostra la minacciosa realtà e stimola all’azione.

In copertina: foto di Myriam Zilles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *