Attualità

Giorgia Meloni a Pavia: la stampa non sostiene il ministero della gioventù

di Paola Cabutto e Matteo Miglietta

 

In occasione della presentazione del candidato Pdl alle regionali Vittorio Pesato, il primo giorno di marzo, Inchiostro ha incontrato qui a Pavia Giorgia Meloni, ministro della Gioventù del IV Governo Berlusconi nonché ministro più giovane della storia dell’Italia repubblicana. In un clima che definirei surreale (dovuto al dubbio sulla legittimità della candidatura di Formigoni a presidente della Regione Lombardia e al fatto che in quelle ore si decidevano le sorti della possibilità del Pdl di “correre” per le elezioni regionali nel Lazio) siamo stati accolti (anche se non molto volentieri) a seguire l’intervento della Ministro all’interno del Bar Minerva. Una volta introdotti tutti gli ospiti, è intervenuta Giorgia Meloni: dopo aver ringraziato i presenti, ha definito i giovani attivisti come l’orgoglio del centrodestra italiano e la sfida vinta nel voler inserire, anche a livelli dirigenziali, ragazzi che amano la politica e che la praticano con passione. “Non c’è bisogno di pensare la politica come uno strumento di acquisizione del potere, – inizia la Meloni – la politica è lo strumento principe per provare a costruire una
visione del mondo, per trasformare quello in cui si crede in mattoni da regalare alla propria gente”.
Parlando di visioni della politica, ha sostenuto che ci sono principalmente due modi per credere in qualcosa: il primo è pensare di essere sufficienti a sé stessi “tenendo una bandierina in mano dicendo “Io ci sono” e credendo così di essere utili e risolutivi” oppure si può decidere di metterci la faccia per tentare davvero di costruire qualcosa di importante.
La Ministro ha poi proseguito definendo la Giovane Italia (movimento giovanile che raggruppa i provenienti da Azione Giovani e da Forza Italia e di cui Giorgia Meloni è presidente dal 2009) un osservatorio privilegiato grazie al quale poter dire che i ragazzi italiani sono molto migliori di come i media li dipingono. Una vena provocatoria attraversa il suo discorso in occasione del riferimento ai problemi di identità del centrosinistra: “Mi piacerebbe avere un’opposizione che fosse capace di misurarsi sul terreno della politica e non tifasse perché le nostre liste non vengano accolte e che non avesse paura di ammettere il buon lavoro che il nostro Governo sta attuando in campo di meritocrazia, anche in riferimento all’università, dove andrebbero premiati i giovani ricercatori”.
Si è poi parlato di immigrazione, di sicurezza e, con affermazioni molto polemiche, anche di tradizioni e cultura italiana da rispettare a dispetto delle decisioni dei “burocrati europei”, ad esempio sulla decisione di togliere i crocifissi dalle aule scolastiche: “Che ci si creda oppure no in quel simbolo sono racchiusi tutti i valori e i principi sui quali è stata fondata la nostra civiltà e se questo dà fastidio a qualcuno io penso di dover chiedere a quel qualcuno di prendere in seria considerazione l’idea di andare a vivere dall’altra parte del mondo”.
L’intervento della Ministro Meloni si conclude tra gli applausi e subito dopo ci accostiamo a lei e le sottoponiamo una questione: “Si sente tanto parlare del Ministero dell’Istruzione, di quello che sta facendo per i giovani e gli universitari e invece, per quanto riguarda il Ministero della Gioventù, non sappiamo se per un problema di stampa o cos’altro, non si conoscono in maniera
esaustiva le attività…”. “E’ un problema di stampa! – risponde piccata la Meloni – Vi faccio alcuni esempi: abbiamo stanziato 24 milioni di euro in un fondo di garanzia per l’accesso al mutuo per l’acquisto della prima casa e per garantire ai precari di poter accedere a questa procedura, pur essendo noi un Ministero senza portafoglio; abbiamo dato un aiuto economico
concreto per le associazioni giovanili che hanno idee interessanti; indetto un bando da 3 milioni di euro per le associazioni studentesche che possono presentare degli sportelli per la valorizzazione della cultura d’impresa all’interno dell’Università ma senza dare i soldi all’istituzione pubblica; ci siamo molto impegnati in un’iniziativa per la lotta alle stragi del sabato sera con volontari che lavorino per prevenire l’abuso di alcool e dei corsi di formazione per i buttafuori e i baristi… queste sono solo alcune delle centinaia di iniziative che vi potrei raccontare. Ribadisco: è un problema di stampa!”.
E così ci lascia dirigendosi verso l’auto che la porterà verso l’aeroporto e da lì a Roma.
Come ha sempre fatto nella sua seppur breve carriera politica Giorgia Meloni non ha dimenticato neppure qui a Pavia la sua verve e il suo modo molto diretto e schietto di esporre le sue idee, e anche oggi i presenti se ne sono accorti.

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