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Gelmini vuole un’aula per Norman, dottorando senza futuro

di Matteo Miglietta

norman

Mentre in tutta Italia proseguono le proteste contro l’imminente approvazione del DDL sull’Università, e fervono i preparativi per la grande manifestazione nazionale di domani a Roma, oggi i giornali riportano una notizia che ai più fini umoristi potrebbe far abbozzare un sorriso amaro e rassegnato. Il fatto riguarda la volontà del Ministro Gelmini, dopo una raccolta di firme fra gli studenti, di intitolare un’aula della Facoltà di Lettere di Palermo a Norman Zarcone, il dottorando in Filosofia del Linguaggio che a settembre si è tolto la vita lanciandosi dal settimo piano dell’ateneo perché preoccupato per il suo futuro lavorativo. Inchiostro si è occupato nell’ultimo numero della vicenda dello studente siciliano, cercando di capire le motivazioni che possono stare dietro a un gesto tanto estremo. Ovviamente l’ironia della faccenda non sta nella apprezzabile decisione di ricordare Norman attraverso l’edificio che amava così tanto da non potersi immaginare una vita al di fuori, quanto nelle parole che il Ministro ha voluto scrivere nella lettera da lei inviata al Rettore di Palermo Roberto Lagalla. “Si tratterebbe –ha scritto la Gelmini- di un primo segnale per non dimenticare la sua tragica storia e le grandi difficoltà incontrate da un giovane che non accettava le rendite di posizione e i privilegi di certi baroni. Con il suo gesto estremo, Norman ha voluto gridare al mondo tutta la sua rabbia contro coloro che gli stavano rubando il futuro e che volevano escluderlo dall’università solo perché, pur avendo indubbie capacità, non possedeva un cognome importante”. Il tentativo di tendere la mano verso gli studenti è tanto evidente quanto inopportuno e sbadato per quanto riguarda la tempistica: 24 ore prima dell’ultimo passaggio al Senato della Riforma. L’obiettivo comune della lotta alle baronie ora ha anche i suoi eroi “in comune”, resta il dissenso sulle modalità.

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