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Game of Thrones: il finale di stagione non entusiasma

 di Samuele Badino e Gianluca Gioetti

L’ultimo episodio deluderà molti. Trovano spazio dialoghi pungenti in incontri che da lungo tempo si attendevano e battute sarcastiche, ma è il meglio che gli sceneggiatori sono riusciti a fare con una trama generale piuttosto banalotta, che segue le linee guida dettate dallo scorso episodio. Le medesime linee guida che ci si aspetta da un action movie degli Anni Ottanta o da un Classico Disney, ma non da Il Trono di Spade. Non resterà deluso chi da Game of Thrones non si aspetta di più e si godrà un episodio in cui accadono solo belle cose.

La regia è curata, sebbene poco creativa. La stessa musica all’arrivo di Danerys a cavallo del suo Drogon, la stessa cavalcata dei Dothraki giù dragon and wolf 6per un verde pendio che si era già vista nel quinto episodio e che era parsa una bella e giusta citazione dell’avanzata Rohirrim sui campi del Pelennor ne Il Ritorno del Re. Pochi i colpi di scena, se compariamo questa puntata con le precedenti season finales, che erano andate dal sanguinoso all’esplosivo. Anche l’incontro tra le due regine che avevamo potuto pregustare nel trailer è fiacco, e Cersei ne esce con una certa eleganza, mentre non si può dire lo stesso della piccola Daenerys. Lo spazio che le viene relegato rispetto a quella che dovrebbe essere la sua diretta avversaria e controparte è molto ridotto, e, a parte la teatralità ormai vista e rivista dell’atterragio a dorso del drago, poco dice e poco fa, mentre la brava Lena Headey riesce a darci una Cersei molto più ricca di sfumature.

dragon and wolf 2Nicolaj Coster-Waldau si riconferma come uno degli attori più talentuosi del cast di Westeros, dopo che nella stagione passata era forse rimasto un po’ in ombra, mentre a tutti gli altri viene dato poco tempo per esprimersi. Assieme a Theon riveste di certo il ruolo di personaggio più mutato nel corso di tutta l’epopea del Ghiaccio e del Fuoco, ma in quest’episodio anche il suo notevole cambio di prospettiva è sorvolato. Promosso a pieni voti invece il povero Theon. La sua la vicenda più convincente della puntata. Peccato duri una manciata di minuti.

Il siparietto comico relegato a Sam Tarly è piuttosto agghiacciante e porta ad una risoluzione di eventi che si stava aspettando da due episodi. Ma il momento è ben costruito e soprattutto molto ben montato. Anche nelle visioni di Bran sembra che si stia cominciando a vedere una cera omogeneità di colori, fotografia e montaggio, che da un lato suggerisce una maggiore consapevolezza del ragazzo nelle sue capacità, dall’altra rivela forse una messa a punto del comparto tecnico. In ogni caso è  un’ottima messa a punto.

L’evoluzione della storia più in grande, dopo il precedente episodio, è fin troppo scontata. Si spera che l’attesa dell’autunno 2018 o, più probabilmente, del gennaio 2019 porti i suoi frutti, ovvero una sceneggiatura almeno un tantino più convincente.

SPOILER-ALERT

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L’episodio finale del Trono di Spade ci ripresenta tutti i personaggi preparando il campo per l’ottava ed ultima stagione. Ci si aspettava forse qualcosa di più imprevedibile, ma in ogni caso la puntata non ha mancato di lasciarci spunti interessanti.

L’episodio inizia con il seguito di Daenerys che arriva nella capitale via nave; le scene riescono a trasmettere il clima di tensione stemperato qua e là dalle reunion; arrivati alla Fossa del Drago vengono raggiunti da Cersei con Qyburn, Euron e Jamie, la regina come sempre è scortata da Ser Gregor Clegane con cui il Mastino ha uno scambio interessante: Sandor, notando come sia finito il fratello, sembra profetizzargli la morte per mano di un qualcuno particolare, di cui la Montagna dovrebbe essere a conoscenza. Chi sarà colui/colei che un guerriero come la Montagna dovrebbe temere? Conferma l’idea di un duello tra i due?

Dopo l’arrivo anche di Daenerys l’incontro può incominciare; liberato il non-morto, Cersei ne è impressionata così come Jamie, con Euron che sembra fuggire. Cersei concede la tregua chiedendo però a Jon di fare lo stesso e di non schierarsi; il Re del Nord non sa mentire e fa saltare il banco giurando fedeltà ad una sola regina, Daenerys Targaryen; solo Tyrion con un colloquio privato con Cersei sembra essere riuscito a portarla dalla loro parte nella Grande Guerra. Non sappiamo se Tyrion abbia promesso qualcosa per convincerla o se sia solo una strategia della donna Lannister; fatto sta che la gravidanza di Cersei appare in qualche modo centrale.

Altro ambiente dell’ultima puntata è Grande Inverno, qua abbiamo lasciato Sansa dibattuta tra sua sorella e Ditocorto. Come ipotizzato nell’articolo precedente e grazie probabilmente anche a Bran, Sansa prende una decisione e qui si presenta il grande colpo di scena: dopo aver chiamato Arya nella sala principale del castello, a finire sotto processo non è la minore delle Stark ma proprio Lord Baelish, di cui vengono elencate le varie malefatte condannandolo a morte per mano proprio di Arya; è il colpo di scena forse più inatteso della puntata. Colui che iniziò tutto il gioco dei troni viene finalmente punito. A proposito, Arya potrebbe avere ora a disposizione un volto molto affascinante per completare la sua lista.

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Nel frattempo Cersei rivela i suoi veri piani a Jamie, ignaro, ovvero che la tregua è una farsa, e le navi Greyjoy sono salpate verso Essos per portare a Westeros la famigerata Compagnia Dorata. I soldati Lannister non parteciperanno alla spedizione a Nord; Jamie Lannister, sbigottito, finalmente si ribella alla sua amata e la abbandona, diretto forse proprio a Nord per tenere fede alla parola data; la lealtà di Jamie si rafforza sempre in presenza di Brienne de Tarth.

Dopo aver visto Theon tirare fuori gli attributi, metaforicamente certo, si torna nuovamente a Grande Inverno con un altro ritorno, quello di Sam a colloquio con Bran, qui vengono ricomposti i vari pezzi della vita di Jon, ovvero che è sì figlio di Rhaegar e Lyanna, ma i due si amavano e si erano uniti in matrimonio; non è un bastardo ma bensì il legittimo erede al Trono ed il suo nome è Aegon Targaryen; il nome Aegon è molto diffuso in casa Targaryen, è il nome del primo conquistatore di Westeros ma anche del figlio di Rhaegar ed Elia Martell. Il fatto di conoscere ora il nome di Jon non dev’essere un dettaglio indifferente, inoltre tutto ciò rivela come la ribellione di Re Robert fosse nata da una menzogna.

Mentre Bran in una visione spiega la storia, le immagini si spostano su Jon e Dany che dopo tanti avvicinamenti finiscono a letto assieme, sono zia e nipote a loro insaputa, la loro relazione sarà molto importante tra risvolti etici e profetici.

La chiusura di puntata è dedicata agli Estranei, i veri nemici, sottovalutati per 6 stagioni, grazie a Viserion cavalcato dal Re della Notte la barriera viene distrutta ed i morti possono entrare nel continente.

Gli sviluppi della prossima stagione sono al momento indecifrabili, tra mille teorie e congetture, forse qualcosa ci è stato accennato e con buona fantasia si può comprendere, o forse ancora non sappiamo troppe cose. Una sola certezza, sarà una lunghissima attesa per l’ottava e decisiva stagione.

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