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Freeze…

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di Veronica Busi, studentessa di Medicina

Pavia, 7 novembre, ore 13. “E’ quasi il momento.” “ Presto presto dobbiamo organizzarci!” “ Sta per suonare…” Questo è quello che pensavo in quel momento. Di cosa parlo? Di quello che è successo venerdì in piazza Vittoria. Il primo “Freeze” nella storia di Pavia, organizzato dall’Associazione Dottorandi Pavese. Io ero li, ero uno di quei “manichini”, come li ha definiti qualche passante. Ma cos’è questo “Freeze”? E’ un istantanea della realtà, una forma di protesta pacifica in cui un gruppo di persone si trova in un punto della città e ad un segnale preventivamente concordato (il suono di una trombetta) si “congela” nella posizione in cui è in quel momento. Al nostro segnale c’era chi leggeva, chi beveva, chi chiacchierava, chi parlava al cellulare, e per due minuti tutto si è fermato. Ho potuto solo ascoltare le voci dei passanti, “ma chi sono questi?” “ma che stanno facendo?” “aaah, ma sono gli universitari”, e scorgerne con  la coda dell’occhio qualcuno che aveva avuto il coraggio di avventurarsi in mezzo a quella foresta di statue umane, per vedere più da vicino, per entrare in quella che si potrebbe definire una distorsione della realtà.

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