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Ferruccio de Bortoli a Pavia: Leggere un quotidiano è ancora utile?

di Alberto Scaravaggi

La lezione di Ferruccio De Bortoli si è tenuta in un momento molto delicato per il direttore del Sole 24 Ore: dopo la rinuncia alla presidenza della Rai e nel pieno della polemica sui quotidiani economici fautori, secondo alcuni, di aver ingigantito i termini della crisi economica in atto. Il direttore De Bortoli ha spiegato, con il garbo e la chiarezza che lo contraddistinguono, che fare il giornalista è uno dei più bei lavori del mondo, che permette di essere testimoni diretti dei fatti che accadono ogni giorno. Tuttavia, ha chiarito che la corporazione dei giornalisti e molte altre, nel nostro Paese, devono ammettere i propri errori, che pure ci sono stati. Il motivo, ha proseguito De Bortoli, è che i giornalisti devono fare il loro mestiere, senza cercare di essere più cose contemporaneamente; devono fare delle domande scomode e non preparare la scena all’intervistato.

I giornalisti devono parlare alle persone che li leggono, solo “stando sui fatti” e svolgendo il loro lavoro con grande passione e dedizione possono assicurare un futuro ai quotidiani. Il mestiere del giornalista, come intermediario tra i fatti e le persone, è ancora essenziale nella visione di De Bortoli e internet rappresenta una grande risorsa, invece che un nemico da combattere. Anzi, il web dà una grande lezione di umiltà ai giornalisti, grazie all’interazione degli utenti che spesso divengono loro stessi reporter e cronisti delle notizie. Paradossalmente oggi, ha notato De Bortoli, abbiamo moltissimi strumenti e moltissima informazione, ma non riusciamo più a distinguere quali notizie sono utili, vere e importanti e quali sono marginali. C’è, insomma, un “rumore di fondo” che ci confonde e rischia di far perdere ai giornali cartacei il loro ruolo. L’idea avanzata dal direttore del principale quotidiano economico d’Italia, per evitare questo pericolo, è la seguente: recuperare l’identità dei quotidiani come simbolo della comunità nella quale sono inseriti e che contribuiscono a formare. Oggi ci troviamo sempre più davanti a dei format uguali in tutto il mondo, dai programmi televisivi ai giornali on line, dagli strumenti economici alle grandi catene commerciali. Restano pochi simboli, espressione della comunità in cui viviamo, ma il giornale appartiene a uno di questi. Solo recuperando tale dimensione si può avere fiducia nel futuro della carta stampata. Costruire un’opinione pubblica responsabile e avvertita, ha concluso De Bortoli, vuol dire migliorare la democrazia e ciò passa anche attraverso la pubblicazione dei giornali e dei libri.

L’intervento di Ferruccio De Bortoli ha concluso il ciclo di due lezioni presso la Facoltà di Economia sul tema della lingua nel mondo attuale. La precedente lezione, tenuta dalla Prof.ssa Nicoletta Maraschio, Presidente dell’Accademia della Crusca, si è svolta il 27 febbraio scorso.

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