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Felicità: un bicchiere di vino con l’ambasciatore ucraino

È un insolito caso diplomatico ad aver coinvolto il cantante cellinese Albano Carrisi, inserito nella black list ucraina poiché ritenuto una minaccia per la sicurezza nazionale dello Stato.

I suoi acuti sarebbero in grado di spostare le montagne e di far tremare le terre, o, al massimo, di attentare ai timpani del suo pubblico, ma l’elenco stilato dal Ministero della cultura ucraino è come un fulmine a ciel sereno per il simpatico cantante, che ritiene di essere sempre stato un uomo di pace.

Il capo d’imputazione per cui Al Bano si trova in compagnia degli altri 146 indesiderati sarebbe la sua presunta amicizia con Vladimir Putin, che lui stesso afferma di non aver mai incontrato privatamente, ma esclusivamente in circostanze pubbliche. A legare i due, infatti – come sostiene lo stesso protagonista della vicenda – sarebbe stata soltanto una stretta di mano.

Tuttavia, se la temibilità del cantante lascia il tempo che trova, difficilmente i vertici ucraini avrebbero potuto dimenticare le sue affermazioni a proposito dell’annessione della Crimea da parte di Mosca.

Fu Krusciov a dare la Crimea a Kiev – aveva affermato il cantante nel 2014 – ora è arrivato il momento in cui le cose si rimettano a posto. Ci sono state delle elezioni: il popolo ha votato per tornare con la Russia. Non ci vedo nulla di male.

Risale, infatti, al 1783 l’annessione alla Russia della Crimea, che, dopo una breve occupazione tedesca durante il Secondo conflitto, è passata all’Ucraina solo nel 1954.

Tuttavia, a causa del rifiuto del presidente ucraino Viktor Januković di firmare con l’Unione Europea un accordo di libero scambio alla fine del 2013, il precario equilibrio raggiunto nella penisola, che risulta essere strategica per il controllo sul Mar D’Azov, si è frantumato molto presto, fino a condurre la Federazione russa all’annessione della regione ucraina della Crimea (composta circa al 60% di russi), avallata anche da un referendum popolare.

L’Unione Europea, a sua volta, ha ritenuto illegittima tale annessione, che violerebbe il diritto internazionale, ed ha mantenuto il suo impegno a favore della sovranità dell’Ucraina, preparando insieme agli Stati Uniti le sanzioni contro la Russia.

Così, il povero Al Bano sembrerebbe portare sulle sue spalle un peso troppo grande per un uomo che s’intende molto di palcoscenico e molto poco di politica, tanto che lui stesso afferma di essere un uomo di pace, di aver sempre e solo cantato la pace e l’amore, senza aver mai svolto alcun ruolo politico in alcuno dei Paesi del mondo, auspicando di poter risolvere la questione incontrando l’ambasciatore ucraino davanti ad un buon bicchiere di vino.

Non ci resta che sperare che il nostro Al Bano riesca a riconquistare la fiducia dei suoi fans con un bel brindisi.

 

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