Cultura

FAI: la tutela della bellezza

File interminabili sotto il sole primaverile, migliaia di persone che aspettano il loro turno: non è un concerto sold out e neanche la prima di un nuovo film, sono le giornate del FAI; il Fondo Ambiente Italiano apre al pubblico, straordinariamente, le porte di numerosi beni culturali presenti sul nostro territorio. fai

Il FAI nasce il 28 aprile del 1975 con la missione di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale italiano. Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto, insieme a Giulia Maria Crespi, prende ispirazione dal National Trust britannico e dà vita a una fondazione che ha come obiettivo un concreto impegno nella salvaguardia di tutti i simboli dell’arte, della storia, della terra italiana. Nel 1977 il FAI riceve in donazione il suo primo bene: Cala Junco, una caletta a Panarea, nelle isole Eolie, a cui seguiranno il monastero di Torba (Varese) e l’abbazia di San Fruttuoso a Camogli. Oggi sono 59 i beni del FAI, di cui 34 aperti al pubblico tutto l’anno. Da 43 anni il FAI si occupa di proteggere i beni a rischio per mezzo di segnalazioni alle istituzioni oppure intervenendo direttamente. L’attività del FAI consiste infatti nella restaurazione e apertura al pubblico dei beni acquisiti, che altrimenti sarebbero lasciati all’abbandono e dimenticati. Non solo i privati possono donare, ma anche le stesse istituzioni affidano dei beni in concessione al Fondo Ambiente Italiano.

Altro obiettivo fondamentale dell’organizzazione è la valorizzazione del patrimonio: al pubblico va garantito l’accesso e la fruizione dei beni, che sono parte dell’identità del nostro Paese e dei suoi cittadini. Durante le Giornate FAI di Primavera, ogni anno, dal 1993, il terzo weekend di marzo, i volontari FAI si mobilitano per aprire al pubblico gratuitamente, in tutta Italia, luoghi di cultura solitamente inaccessibili, proprietà di enti e istituzioni. L’iniziativa è sempre stata accolta con grande entusiasmo e partecipazione del pubblico, tanto che sono state istituite anche le Giornate FAI di autunno: anche durante il weekend verso la metà di ottobre, il pubblico ha la rara occasione di visitare beni speciali. Nel 2007 nasce l’Associazione Amici del FAI che, con i suoi volontari, supporta il Fondo nel perseguire la sua missione. È possibile iscriversi al FAI pagando una quota di iscrizione: gli iscritti hanno diritto a sconti, ingressi straordinari e corsie preferenziali che permettono di saltare le file. Il FAI ha a cuore il coinvolgimento del pubblico; infatti ritiene che tutti i beni culturali, dal patrimonio artistico a quello paesaggistico, siano una fonte di conoscenza e apprendimento. Perciò è stato istituito il progetto I Luoghi del Cuore, un censimento nazionale con cui i cittadini possono votare e così segnalare luoghi speciali che necessitano di recupero e valorizzazione. Il FAI tiene particolarmente in considerazione i più giovani, per educarli al rispetto e alla cura del patrimonio culturale che avranno in eredità; molti sono i progetti che ogni anno il FAI propone a tutte le scuole, come Apprendisti Ciceroni, che, rivolto agli studenti della scuola secondaria di secondo grado, permette agli alunni l’esperienza di guidare la visita del pubblico durante le Giornate FAI. Il Fondo Ambiente Italiano svolge un’azione fondamentale per il nostro Paese e per il nostro futuro: sono numerosi i luoghi di cultura in Italia che necessitano tutela, cura e valorizzazione. Non ci resta che aspettare le prossime Giornate di Autunno, che ci porteranno alla scoperta di luoghi particolari. Nell’attesa è possibile curiosare sul sito https://www.fondoambiente.it, alla ricerca delle numerose iniziative ed eventi organizzati dal FAI durante tutto l’anno. giornata autunno

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