Cultura

Etalians? – Prima puntata

di Federica Mordini

Il mondo dell’editoria mondiale sta cambiando, ma questa, ormai, è un’ovvietà. Il dibattito “Ebook sì, Ebook no” in Italia ha riacquistato l’ardore iniziale, soprattutto in occasione del Salone del Libro di Torino, che quest’anno ha dedicato il suo tema principale proprio alla Primavera Digitale.

Nonostante il mondo dei lettori italiani (ahimè, pochi, molto pochi) sia spaccato in due, tra gli irriducibili della carta e i pionieri dell’inchiostro elettronico, i dati riguardanti la lettura degli Ebook mostrano una crescita addirittura duplicata: secondo gli ultimi aggiornamenti sul mercato dei libri digitali si stima che nel 2011 i lettori di Ebook abbiano raggiunto quasi il 60% , in soldoni 1.100.000 pionieri, contro i 691.000 del 2010.

E il genere maschile non è errato, perchè infatti le donne italiane (38,5%) si mostrano più refrattarie a maneggiare un ipotetico Kindle e difendono a spada tratta i tradizionali volumi.

Il mercato sta diventando sempre più digitale e anche le più famose case editrici si stanno pian piano convertendo al nuovo formato, cercando di cavalcare al meglio l’onda del cambiamento. Non solo l’offerta di titoli è aumentata, ma anche il numero delle piattaforme, che sale a 11 con un totale di 364.250 titoli pronti per essere scaricati (compresi quelli in prestito della MediaLibraryOnline).

Il dubbio che sorge spontaneo è: perché proprio adesso? Visti i ritmi galoppanti della tecnologia, l’arrivo di un dispositivo di lettura era solo una questione di tempo. I motivi economici e l’essenzialità accattivante a cui andiamo sempre più incontro sono, forse, le ragioni più valide. La crisi serra il mondo intero da ormai quattro anni ed è inutile dire che ha infettato tutti i settori, compresa l’editoria. Oggi una novità arriva a costare quasi 20 euro o,  male che vada, si esce da una libreria con un misero sconto del 15%. Insomma tali prezzi non invitano certo ad abbuffate di pagine. Inoltre la filosofia del “tutto in uno” ci ha definitivamente conquistati: diciamolo, avere tutto a portata di mano in un solo dispositivo, come ci ha insegnato Jobs, fa comodo e piace, perché non solo è bello, ma anche immediato. Comprare un libro digitale, invece, è un toccasana per il portafogli. Su piattaforme come Amazon o Ibs si trovano libri per tutte le tasche, da quelli gratuiti a quelli a soli 99 centesimi, ma anche gli ultimi titoli che, neanche a dirlo, costano quasi la metà della versione cartacea. E come dice Jeff Bezos, fondatore di Amazon, “Gli Ebook devono essere più economici dei libri di carta. C’è così tanta differenza in più nel sistema di produzione digitale, che devono necessariamente essere più convenienti” (LaLettura, 6 maggio 2012). Zero trasporti, zero spreco di carta e un acquisto diretto dal proprio salotto e la possibilità di accedere alla propria libreria personale ovunque e quando si vuole.

E la carta che fine farà? A dispetto degli allarmisti, persino un esponente della concorrenza come Bezos (che poi non è così, perchè i profitti di Amazon si basano in gran parte sulla distribuzione) assicura che la versione digitale non neutralizzerà mai quella cartacea, che, però, necessita di una migliore gestione, vedi campo “tiratura”. Mentre reggere un libro e sfogliarne le pagine, venendo catturati sempre più dalla storia e dai personaggi costituisce un’esperienza quasi ancestrale a 360°, un Ebook reader sposa l’essenzialità innovativa che va di moda negli ultimi tempi e la praticità. Ecco che ci si ritrova in mano un dispositivo che non ruba la scena ai contenuti ma aiuta il lettore a dimenticarsi del lato pratico e a tuffarsi nella storia.

Una visita  fugace al Salone del Libro di Torino ha dimostrato questo trend. Gli stand di Amazon, Ibs e Sony erano sì molto visitati, ma forse molto più da curiosi che da potenziali compratori. I visitatori affollavano gli stand e facevano letteralmente incetta di libri a prezzo speciale. Indimenticabile l’immagine di una signora munita di trolley. Di sicuro non essenziale e pratico come un Kindle, ma adeguato a contenere la sua fame di libri.

Un episodio personale ha, poi, fornito un’ulteriore conferma dell’attitudine “Die hard” della carta stampata. Nonostante mi sia regalata un Ebook reader, cedendo ai miei istinti refrattari, i miei amici e familiari, conoscendo la mia passione per la lettura, hanno deciso di andare sul sicuro e hanno optato per il regalo culturale. Il responso? Ben quattro libri (tre freschi di pubblicazione e un Best Seller). Per ora è molto più semplice regalare un dispositivo che un Ebook e ancora di più lo è comprare un libro.

Anche se troppi, a torto, interpretano la compresenza nel mercato editoriale di entrambe le versioni come una sfida all’ultimo sangue, della serie “Ne rimarrà solo uno”, il digitale deve ancora fare un po’ di strada, non solo sul mercato ma, soprattutto, nelle abitudini dei lettori.

 

5 pensieri riguardo “Etalians? – Prima puntata

  • Maschilista convinto

    Quando arriveranno gli Harmony in formato ebook si registrerà una colossale impennata di popolarità degli stessi tra le signore.

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  • Giovanne Dentro

    Il bello dell’ebook è che quando leggi i giornali con le signorine tipo Postal Market non si incollano le pagine dopo che li hai usati, però anche pulire lo schermo è impegnativo.

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  • Claudio

    pur non possedendo un ebook credo che carta e digitale siano pienamente compatibili.così come mp3 ed album in fondo: è vero che da appassionato farsi regalare o comprare per se stessi un album o un libro è un’altra cosa.a volte,inoltre,la filosofia del “tutto nello stesso posto” mi scoraggia ad approfondire:magari scarico 200 brani ma non seguo la continuità dell’album o finisco per ascoltare solo ciò che già conosco…per i libri penso sia lo stesso in fondo.in ambito studio mi piacerebbe molto sostituire ai libri fotocopiati degli ebook(forse quello mi convincerà a comprare un kindle)

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  • Francesco

    Il fascino e il piacere di sfogliare un bel libro penso (e spero) che non finirà mai.
    L’e-book è e sarà sempre un’alternativa interessante al libro cartaceo, ma pur sempre un’alternativa.

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  • Luigi XIV

    Io preferisco i manoscritti di pergamena o papiro.

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