Erasmus in Italia #3 – Esami di gennaio
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Ciao a tutti, eccomi tornata con la mia rubrica in pieno periodo di esami.
Adesso capisco i miei compagni dei corsi italiani che mi dicevano, all’inizio dell’anno accademico, che gennaio o comunque la sessione degli esami è un periodo triste, perché tutti studiano soltanto e non escono da casa. Anche io nelle ultime settimane non ho fatto altro che studiare. Anche perché studiare in un’altra lingua, è comunque abbastanza difficile qualche volta. Quindi purtroppo, essendo stata sempre chiusa in casa, non ho trovato molti spunti per scrivere. Certo, qualche volta mi incontro con i miei amici per pranzo o una cena oppure vado in palestra, ma niente di che. Però, anche questo è un lato della vita universitaria italiana e un’esperienza per me.
Al riguardo, un’esperienza importante è stata dare il mio primo esame in Italia. Quel giorno sono andata all’Università, mi sono presentata al professore, e poi pensavo di dover uscire dall’aula, perché ero la quarta in ordine di iscrizione. Invece tutti, ovviamente anche io, sono rimasti nell’aula mentre il prof esaminava uno alla volta. Sono stata molto sorpresa! Così tutti possono sentire le domande fatte dal prof e le risposte date dagli studenti. In Germania, un esame organizzato così sarebbe inconcepibile. Mi ricordo quando davo l’esame orale della maturità: dovevamo portare solo penne e qualcosa da bere nel corridoio davanti l’aula dove si svolgeva l’esame. Lì, c’erano gli esercizi e un dizionario per le lingue straniere. Avevamo venti minuti per risolvere questi esercizi, ma in corridoio erano presenti solo due studenti allo stesso tempo e due professori. Poi, i professori ci hanno accompagnati nell’aula dove c’era l’esame orale e lì abbiamo esposto gli esercizi appena fatti ad altri due professori. In questo modo però ti sale ancora di più l’ansia perché senti che la situazione è molto diversa e per niente rilassante; in Italia invece, devo ammettere, che ero molto più tranquilla alla fine.
Anche dare il primo esame scritto è stata per me una novità, è stato molto diverso che in Germania. Il prof è arrivato con circa 20 minuti di ritardo. Ci ha spiegato come funzionava e alla fine abbiamo cominciato 40 minuti dopo l’orario annunciato. Per me era molto strano, anche perché non ci era stato detto di essere in aula in anticipo. Quando c’è un appello in Germania dobbiamo essere presenti già 30 minuti prima e poi l’esame inizia, con massimo 5 minuti in ritardo. Inoltre, normalmente non è possibile portare la propria borsa al proprio posto, quindi le borse, giacche e, molto importante, il cellulare, li dobbiamo lasciare dal prof. Al nostro posto poi abbiamo a disposizione penne e fogli. In Italia, invece, nessuno controlla se si porta con sé la borsa o il cellulare e, ognuno deve portarsi il proprio materiale.
Comunque, adesso che sono libera, visto che ho già dato tutti i miei esami per questo semestre, sono “stracontenta”! Per questo ho deciso di fare altri due viaggi in Italia, prima di ripartire. Vado a Firenze e Verona. Non vedo l’ora! E sicuramente vi racconterò come sarà andata.
Per ora vi lascio con il vostro studio augurandovi di finire per il meglio la vostra sessione di esami.
A presto con i prossimi racconti del mio Erasmus!