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Enrico Currò: “Il 4-3-3 è il modulo più adatto ai giocatori che il Milan”

Pavia. Mercoledì 28 ottobre nell’Aula Disegno dell’Università di Pavia ha preso parola una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano: Enrico Currò, inviato per La Repubblica al seguito della Nazionale, del Milan e di altri grandi club nazionali. Al termine dell’incontro organizzato all’interno del corso Etica e deontologia della comunicazione (tenuto dal Prof. Stefano Colloca per il corso di laurea interdipartimentale in CIM), abbiamo interpellato il nostro ospite per sapere che cosa pensa della squadra allenata da Sinisa Mihajlovic.

Inchiostro – Dopo nove giornate di campionato, il Milan ha vinto quattro partite, ne ha perse quattro, foto 2 (1)ne ha pareggiata una. Ma soprattutto non ha dato finora alcuna idea di squadra…

Enrico Currò – Sì, però il livello del campionato è abbastanza basso, il distacco non è tanto, qualche giocatore decente ce l’hanno. Secondo me se si equilibrano un pochino paradossalmente possono anche riuscire ad andare più avanti. Non credo sia una squadra che può arrivare tra le prime tre: mi parrebbe un miracolo. Però tra le prime sei secondo me possono arrivare tranquillamente. Se giocano due punte complementari come Luiz Adriano e Bacca che quando hanno giocato all’inizio mi sembrava che si trovassero bene… Se si elimina questa idea del trequartista che non esiste… Secondo me tecnicamente le possibilità ci sono. Poi è chiaro che il Milan ha anche uno sfondo societario particolarmente caotico che non aiuta nessuno.

Come vede la scelta di mettere lì davanti un’unica punta e quella del cambio di modulo (dal 4-3-1-2 al 4-3-3)? Mihajlovic si è sconfessato in questo? Propone un po’ l’idea di Inzaghi, con Honda che parte da destra, però poi bisogna trovarne uno bravo a sinistra e poi una punta…

Guarda Ancelotti: lui è partito a suo tempo con delle idee e per esempio rifiutò Baggio perché non corrispondeva alla sua idea di gioco… A poco a poco, andando nei grandi club, ha capito che il grande club ti dà il materiale e poi tu lo devi assemblare e in base a quello devi forgiare la tattica. Credo che Mihajlovic sia arrivato semplicemente alla conclusione che, non avendo un trequartista, non può inventarselo e quindi è tornato al modulo più logico. Secondo me, il 4-3-3 non è altro che una fase di passaggio al 4-4-2, o 4-2-4 come lo vogliamo definire, che è in questo momento certamente il modulo più adatto ai giocatori che ha il Milan.

 

E la scelta di scaricare così improvvisamente Diego Lopez, dando una possibilità a Donnarumma?

Io la vedo come frutto certamente di un contrasto tra Diego Lopez e il suo allenatore. Ed è una scelta che non è poi così motivata dal rendimento di Diego Lopez: perché poi tutto sommato tutti sti errori… Sì, non ha parato benissimo, ma insomma… D’altra parte se l’errore che ha fatto Donnarumma l’avesse fatto Diego Lopez, avremmo detto che era un errore di Diego Lopez! Io l’ho visto giocare soltanto due volte questo ragazzo, quindi non posso ancora permettermi di formulare nessun tipo di giudizio. Però mi pare oggettivamente bravo, quindi è uno sul quale forse si può correre il rischio. Però mi pare un rischio azzardato l’avere un terzo portiere come Abbiati, che pensava di essere il secondo ed è diventato il terzo, quindi non so quanti stimoli abbia. Un secondo portiere in questo momento come Diego Lopez che è stato scaricato in maniera un po’ strana e non so che stimoli possa avere. Puntare tutto su un ragazzo di sedici anni e dargli questa responsabilità… vediamo se è come Buffon, però non lo sappiamo se è come Buffon.

 

mihajlovicPerché, in un’estate in cui il Milan ha dato la sensazione di essere tornato sul mercato come società, non ha puntato su allenatore alla Jürgen Klopp, anziché prendere uno alla Mihajlovic?

Perché al Milan hanno sempre la tendenza a voler plasmare gli allenatori più che prendere un allenatore che abbia uno stile di gioco personale. E perché Mihajlovic aveva la caratteristica di essere considerato un grande motivatore e un grande sergente di ferro nello spogliatoio ed era quello di cui il Milan pensava di avere principalmente bisogno. Secondo me sbagliando, perché se c’è un’annata nella quale non c’era poi così bisogno di un sergente di ferro, perché non è che ci siano tutti sti giocatori ingovernabili, era questa. Però Mihajlovic non è detto che non sia adatto. Mi sembra che gli vengano attribuite anche più responsabilità di quelle che realmente ha. Perché poi alla fine i giocatori son questi: cioè in Milan-Sassuolo, presi uno per uno… la differenza c’era in Bacca e in altri due e basta.

 

L’incompatibilità tra Montolivo e De Jong? Secondo Lei, perché Mihajlovic pensa che in campo questi due giocatori non sia complementari?

Presumibilmente perché Montolivo ha iniziato in ritardo, perché ancora risente dell’infortunio e quindi non era a massimo. Poi nel centrocampo a tre, effettivamente si snaturano un pochino le caratteristiche dei due. Detto questo, secondo me nel centrocampo a due ci possono stare tranquillamente insieme. Però occhio a Bertolacci: ha preso l’etichetta di bidone, ma non è un bidone.

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