Scienza

Elettronica per la vita

di Daniele Pane Mantione e Valentina Montagna

 

Chi di noi non ha mai scattato una fotografia digitale o risposto a una chiamata al cellulare? Dietro a queste comuni azioni si nascondono tanti gesti, che ognuno di noi ormai compie involontariamente come ad esempio: pronunciare la frase “qui non prende” o mentre si scatta una fotografia non capire se un oggetto è più lontano di un altro o in che direzione si stia spostando.
Nel dipartimento di elettronica della nostra università il Professore Giuseppe Martini si occupa di queste e di altre problematiche legate alle apparecchiature elettroniche e ai rumori di fondo in circuiti elettronici. Docente di Elettronica I per il corso di studi di Ingegneria informatica, il Prof. Martini rappresenta l’università e la ricerca italiana in organizzazioni internazionali inerenti l’elettronica e l’ottica. I suoi studi, in parte svolti in collaborazione con altri docenti del dipartimento di elettronica, sono ricchi di curiosità e innovazione, come lo studio dei rumori di fondo in circuiti elettronici; è grazie all’applicazione dei risultati di ricerche di questo tipo che possiamo ascoltare così bene la musica nei moderni impianti ad Alta Fedeltà, dove è ridotto al minimo il fastidioso fruscio che emerge nelle pause di ascolto ad alto volume. Pensiamo anche al il telefonino: noi tutti desideriamo “prenda” anche nelle condizioni più difficili ma in compenso di non dover essere costretti a ricaricare continuamente le batterie. La fotografia scientifica ad alta velocità di ripresa (106 immagini/secondo) è un altro argomento di ricerca e in particolare il progetto MEGAFRAME, dove sono coinvolti anche partner internazionali, come le università di Losanna e di Edimburgo, incentiva la ricerca di sensori ottici capaci di contare i singoli fotoni e di scattare fotografie che danno l’informazione dei movimenti, ad esempio di fluidi diversi, quindi le più svariate applicazioni in campo medico in campo biologico e idraulico. Un esempio più chiaro può essere l’immagine di un corso d’acqua, senza riferimenti alla sorgente o alla foce, e questa tecnologia è capace di dirci in che senso scorra l’acqua…e se non c’è solo acqua!
Nell’ambito del progetto MEGAFRAME il Prof. Martini si occupa della parte ottica del sensore: le microlenti poste su ciascun pixel, la più piccola unità dell’immagine, per aumentarne la capacità di raccolta della luce.
Ancora nel campo della fotografia tecnico/scientifica il Prof Martini studia, in collaborazione con altri gruppi di ricerca italiani, un’altra applicazione di rilievo: si tratta di un progetto PRIN finanziato dal ministero dell’istruzione, che tratta la possibilità di scattare fotografie in tre dimensioni. Il pixel può contenere non solo le informazioni di luminosità ma anche la distanza degli oggetti raffigurati. Questo è il futuro della fotografia poiché le sue applicazioni possono essere in tutti i campi: dal riconoscimento del volto, alla dinamica di un incidente (sarebbe come essere veramente presenti in quell’istante), dalla scena del crimine alla foto di un paesaggio, tutto avrebbe più chiarezza. Infatti nelle normali foto la prospettiva a volte inganna, come può avvenire quando si tenta di reggere una torre pendente o un monumento sulla mano. Questi sono solo alcuni dei progetti che con passione sono portati avanti da uno dei nostri migliori ingegneri che vanta una preparazione tutta italiana.

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