Attualità

Dieselgate: la morte del diesel?

Nelle ultime settimane si è verificato uno dei più grandi scandali nel mondo dell’auto: il Dieselgate. Il gruppo coinvolto nello scandalo è il gruppo Vw, nota per le sue grandi imprese nella scalata del mercato negli ultimi dieci anni. Nel tentativo di aumentare i profitti e non dover investire miliardi in nuovi motori gli ingegneri hanno modificato alcuni software montati sulle auto; sono riusciti a trovare il modo di far riscontrare questa modifica solo in sede di test elle vetture. Così facendo, hanno ottenuto auto con ridotte emissioni e consumi nelle prove, ma su strada si sono rivelate molto inquinanti ed “assetate”. Tutto questo? Solo per soldi, probabilmente. Forse non è un caso isolato. Forse anche altre case sono immischiate in questo caos immane, ma per ora non sono ancora state scoperte. Altri gruppi, come FCA, PSA e Renault, sono subito corsi ai ripari dopo accuse, più o meno fondate, rendendo pubblici i metodi di verifica e chiedendo anche a commissioni esterne di verificare. Risultato? Sono tutte a norma, tranne alcune Renault che però sono già state sottoposte a richiamo. Tutti si chiedono perché abbiano compiuto un gesto così poco professionale ed irrispettoso nei confronti di costruttori che pur di creare motori sempre più ecologici vanno in perdita. Vi è stato un vero e proprio terremoto in borsa, costringendo alcune a dover chiudere pur di evitare di bruciare in pochi secondi i risparmi di moltissime persone. Tutto è accaduto in fretta e, per molti, questo doveva essere il momento giusto per far “morire” il diesel ed il gruppo Vw. L’Europa è la roccaforte del diesel, qui la metà delle auto vendute sono mosse da questo tipo di combustibile, mentre in America è meno diffuso. Cercare di ingannare il consumatore ha arrecato danni inimmaginabili all’azienda ed al settore auto in generale. In pochi istanti si è sgretolata tutta la fiducia riposta nel gruppo, costruitasi nel corso di decenni. Sono stati apportati cambi ai vertici del gruppo ed è stato dismesso il vecchio slogan della Vw, “Das Auto”. Tutto è stato modificato e reso più umano, dopo il quasi spasmodico tentativo di raggiungere il tetto del mondo. Prima era questo il loro principale obbiettivo, ora non più. Sono state proposte soluzioni per rendere a norma le auto e sono in atto cause multi miliardarie, che rischierebbero di mettere in ginocchio il gruppo se andassero tutte contro la Vw. Sono state date spiegazioni più o meno credibili sul perché di questa mega truffa mondiale. Alcuni governi non ci sono stati ed hanno fatto subito causa, altri no. Il gruppo Vw è in parte di proprietà del governo dell’Alta Sassonia, quindi tedesco. Molte voci si sono susseguite sul fatto che il Cancelliere Angela Merkel fosse a conoscenza dei fatti, ma che abbia taciuto in favore dei soldi derivati dai profitti del Gruppo. Alcuni rumors sostengono che l’ex presidente del gruppo, dopo le dimissioni forzate, avesse intenzione di vendicarsi, lasciando quindi trapelare la notizia con tanto di prove. Così facendo il 2015 è stato considerato l’anno più buio per l’immagine dell’auto Europea e non solo. Attualmente però solo le borse di tutto il mondo paiono scandalizzarsi, perché i clienti non hanno rescisso i loro contratti di acquisto. Anzi le vendite sono aumentate nei paesi non in crisi. Forse solo gli U.S.A. hanno risentito dell’accaduto. Per loro la fiducia conta molto di più rispetto al nostro continente. Questo potrebbe essere l’inizio della morte del diesel, sempre più schiacciato dai vincoli sulle emissioni ed ora danneggiato dal Dieselgate? Potrebbe essere la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova: quella del motore elettrico. Forse serve un grande scossone al mondo per ricordare a tutti che bisogna salvare l’ambiente e chi finge di salvarlo si mette nei guai e rischia tutto.

 

Presentazione ‘Alimentiamo il gioco’ e ‘Educhiamo il gioco’ (pdf)

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