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Cos’è successo a VideoSlam 2017?

con Giorgio Di Misa, Giovanni Neri e Armando Oscar Rossi

ph.: Maya Manu

1977: Dario Argento scrive (insieme a Daria Nicolodi) e dirige Suspiria, ispirato al romanzo Suspiria de profundis (1845), di Thomas de Quincey; a distanza di quarant’anni, la dodicesima edizione di VideoSlam – il concorso pavese di cortometraggi indetto, come sempre, da SottoVento (per quest’Edizione, coadiuvato da Liberi Saperi) –, omaggia il “maestro dell’horror” italiano (e non solo), eleggendo la paura a tema centrale del Festival (presentato dalla sceneggiatrice Claudia Palermiti). Il Concorso – aperto a tutti, professionisti ed amatori – ha previsto l’assegnazione, ad ogni squadra partecipante, di una precisa contestualizzazione storica (dalla preistoria al 2050), nel quale inserire il cortometraggio, del minutaggio massimo di dodici minuti. In più, per creare un collegamento maggiormente diretto con la celebre pellicola di Dario Argento, il regolamento imponeva, per ogni cortometraggio, l’inserimento di una frase topica di Suspiria: “Questo respiro non puoi più dimenticarlo!”.

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Una giuria di tutto rispetto, sabato 17 giugno, si è trovata a giudicare i tredici cortometraggi in gara; la Giuria:

Federica Villa (Presidente di Giuria): docente in Storia e critica del cinema all’Università di Pavia;
Simone Bardoni, di Concorto Film Festival;
Giulio Cicala, di Cinetvlandia;
Mauro Buzzi: cultore della materia;
Giorgio Montolivo: stratega, classico, cinematografico;
Filippo Ticozzi: regista.

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I cortometraggi in gara:

Preda, di Alberto Monti (Squadra B-movie) / Preistoria;

La morte cammina sul fiume, del gruppo La formica rossa / Pavia longobarda;

Anelito di lo77a, del gruppo La banda del kefir / Rivoluzione industriale;

Gustave, di Cecilia e Q. / La belle époque;

Volontà di potenza, di Ludovica Boschiero (Ciack aut) / Seconda guerra mondiale;

Le mogli degli altri, di Elettra / Anni ’50;

Mario, di Pia / Anni ’60;

Il respiro di Satana 2, di Simone Leddi / Anni ’70;

Until the end, di Michele D’Amico (The visioners) / Anni ’80;

Sei, di Andrea Sala / Anni ’90;

Fallimento (una storia quasi vera), di Michele Canevari / 2010;

Paura, di Ryan Spring Dooley / 2017;

Fin, di Elisabeth Koger e Martina Nowak / 2050;

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I premi in palio:

100 € in consumazioni presso SottoVento, e la proiezione del cortometraggio al Cinema Politeama di Pavia, nonché alla multisala di San Martino Siccomario.

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Passiamo, lesti, all’esito della serata: nonostante alcuni, piccoli, iniziali problemi tecnici, la gremita Piazzetta San Marino ha visto trionfare, grazie al voto del pubblico, Gustave (di Cecilia e Q.); ora, i premi della Giuria (per categorie):

Miglior interpretazione: Antonio Volpe, per Le mogli degli altri (di Elettra);

Miglior sceneggiatura: Gustave, di Cecilia e Q.;

Miglior colonna sonora (originale) e montaggio sonoro: Paura, di Ryan Spring Dooley;

Miglior regia: Fallimento (una storia quasi vera), di Michele Canevari;

Miglior film: Fin, di Elisabeth Koger e Martina Nowak.

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Noi, della Redazione, riteniamo che la Giuria sia già stata sufficientemente esaustiva; tuttavia, forse, sei di questi cortometraggi (i nostri preferiti; in ordine sparso) meritano un breve, scanzonato appunto:

Gustave, di Cecilia e Q. / La belle époque;

“Che dire? Una simpaticissima e colorata, fra non pochi doppi sensi, ricostruzione delle vicende del celebre Gustave Eiffel; bellissimo lo “stacco hot“: chapeau!”

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– Volontà di potenza, di Ludovica Boschiero (Ciack aut) / Seconda guerra mondiale;

“La Seconda guerra mondiale era, per certo, una delle ambientazioni più insidiose: voi, con l’idea proposta, avete dimostrato il coraggio di alzare l’asticella ancor di più. Ottima prova attoriale per Daniele De Chiara (sinceramente, il premio, in questa categoria, l’avremmo dato a te).”

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– Mario, di Pia / Anni ’60;

“Un’inqudratura dall’alto, una lettera e colante Nutella fuori campo: una squisita visione lisergica; grazie!”

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– Sei, di Andrea Sala / Anni ’90;

“Ottime inqudrature, professionali; per non parlare di montaggio ed utilizzo del sonoro: forse, il cortometraggio che maggiormente rappresentava lo spirito di quest’edizione di VideoSlam!”

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– Fallimento (una storia quasi vera), di Michele Canevari / 2010;

“Un’opera metacinematografica inaspettata e di alto livello  fra droni, Strade perdute (1997), di David Lynch, e Caché (2005), di Michael Haneke : veramente apprezzatissimo!”

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– Paura, di Ryan Spring Dooley / 2017;

Weird. Forse un po’ fuori tema; ma, a noi, i primi lavori di Harmony Korine piacciono molto, e questo cortometraggio ce li ha ricordati: complimenti!”

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Fin, di Elisabeth Koger e Martina Nowak / 2050;

“Volutamente scabro, raffinato, sapiente e non convenzionale: un cortometraggio d’essai dalla grande potenza comunicativa (ed angosciante).”

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Per maggiori informazioni sul Concorso, clicca qua o qui.

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