Cultura

Corrado Stajano: la città degli untori

di Marianna Siani

4chiacchiere

La rassegna culturale “Quattro chiacchiere con…”, organizzata dalla Biblioteca
Civica Carlo Bonetta in collaborazione con l’Università degli Studi di Pavia e la
libreria CLU, riprende il ciclo di incontri previsti dal calendario della stagione
2009/2010 dopo avere osservato la consueta pausa per le festività natalizie. Il
nuovo anno viene ad incominciare con un appuntamento da non perdere, che
risulterà particolarmente gradito agli appassionati di letteratura e giornalismo di
qualità: il prossimo mercoledì 20 gennaio alle ore 17,30 presso l’Aula Volta del
nostro Ateneo, presentato da Gianfranca Lavezzi – docente presso la Facoltà di
Lettere – sarà ospite Corrado Stajano, una delle firme più note e prestigiose del
giornalismo del secondo Novecento, che presenterà il suo ultimo libro “La città
degli untori”.
Nato nel 1930 a Cremona, Stajano ha scritto di importanti temi politici e
culturali per i principali quotidiani italiani, come inviato de “Il Giorno” e del
“Corriere della Sera”; negli ultimi anni ha collaborato dapprima alle pagine de
“L’Unità” e quindi de “Il Fatto quotidiano”. Oltre all’attività di reporter per la
carta stampata ha realizzato anche una serie di documentari televisivi per la Rai.
Tra i suoi libri, che si presentano come testi saggistici dalla struttura narrativa
coinvolgente, ricordiamo in particolare “Il sovversivo”, “L’Italia nichilista” e
“Un eroe borghese”, dedicato alla ricostruzione della vita di Giorgio Ambrosoli,
da cui è stato tratto il film omonimo; fra i titoli più recenti, pubblicati da
Garzanti, “Patrie smarrite”, “I cavalli di Caligola” e “Maestri e infedeli”.
Nell’ultimo volume, che sarà presentato a Pavia, Stajano ripercorre la storia e le
principali vicende riguardanti la città di Milano, a partire dalle narrazioni di
Bonvesin de la Riva e dalla peste seicentesca narrata da Alessandro Manzoni per
giungere a fatti più recenti come gli anni della violenza terroristica, come la
strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 e l’omicidio del giudice Galli: la
tesi di fondo che percorre il volume è la decadenza della città un tempo capitale
morale e produttiva del nostro Paese, non più in grado di mostrarsi come punto
di riferimento sia nel campo del lavoro e della cultura, sia nella capacità smarrita
di integrazione che aveva mostrato negli scorsi decenni.

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