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Come farsi rubare la bicicletta

Bici parcheggiate all'ingresso del San Tommaso

Considerato il problema dei furti di biciclette nella nostra città, penso sia utile postare sul blog l’articolo già pubblicato sull’ultimo cartaceo (che potete trovare nei nostri dispenser). Un problema che, come leggerete, è in buona parte facilitato anche dai ciclisti sprovveduti – e se vi guardate in giro non sono affatto pochi!

Avete letto bene il titolo: con questo articolo vi insegno come far sì che la “vostra” bicicletta non sia più tale. È ovviamente una provocazione, ma se guardate i velocipedi posteggiati nelle rastrelliere o legati a un palo vi renderete conto di come in realtà vi importi poco del vostro mezzo a pedali. Vediamo dunque come fare per disfarci (in)volontariamente della nostra bici.

 

Il metodo più ovvio: scendete dalla bici e allontanatevi. Il ladro non avrà nemmeno bisogno di pensarci due volte né di utilizzare arnesi. Ma possibile essere così scemi? Beh, a chi non è capitato di pensare: «Tanto torno subito…!». Ecco, non pensatelo mai più. Compriamo dunque un antifurto per la nostra bicicletta. Ma quale scegliere?

 

Se volete farvi rubare la bici, c’è un’ampia gamma di catenine e lucchetti che si aprono con pinze più o meno grandi, in un tempo che va tra i 5 e i 30 secondi. È questo il caso per cui “chi più spende, meno spende”: se mettiamo qualche euro in più per l’acquisto di un antifurto che sia davvero tale, eviteremo di spendere soldi per comprarci una bicicletta nuova. In tal senso, il top della gamma è costituito dai cosiddetti “U-lock” o “D-lock” (dalla caratteristica forma); l’importante comunque è che il nostro antifurto riporti il logo di approvazione “Sold Secure“.

 

Antifurto di qualità, ma con intelligenza!

Ora abbiamo speso un po’ di più del previsto, ma abbiamo un antifurto ad hoc. Se però legate ruota e telaio senza assicurarli a un elemento fisso, non sarà difficile per il vile prendere su di peso la nostra bici, di modo da aprire anche il lucchetto più robusto con un flessibile. Avete assicurato la bicicletta legando il telaio al palo, per esempio, e via avviate verso  le lezioni o il posto di lavoro, sicuri del vostro metodo antifurto. In effetti quando tornate il telaio c’è ancora, ma le ruote no. E magari anche la sella è ormai un ricordo.
Cambiamo strategia: leghiamo allora la ruota anteriore al palo o alla rastrelliera, così nessuno ce la porterà via. Di fatti sarà l’unica cosa che ritroveremo al nostro ritorno. La storia non cambia in caso decidiate di assicurare la ruota posteriore, anche se sarà minimamente più difficile per il ladro compiere la propria malefatta. Anche questo dunque è un ottimo metodo per diventare ex-proprietari del proprio ecologico mezzo a due ruote.

 

 

Andiamo dunque a puntualizzare la cosa importante: servono almeno due antifurti. Anzitutto si scoraggiano eventuali infami, da che dovranno fare il doppio della fatica. Non solo: con due antifurti potremo legare entrambe le ruote – ma ricordiamoci di assicurare insieme anche il telaio.

Un eccesso di zelo può farvi perdere parecchio tempo

Ho detto “almeno” due: con un altra catena possiamo legare anche la sella, così da pedalare comodi sulla strada verso casa. Oppure se avete lo sgancio rapido alla sella, potete portarla con voi – così come luci, borse ed altri accessori facili da rimuovere/rubare.
Nondimeno, altra cosa importante è legare la bici in luoghi frequentati, dove passino molte persone. Certo, ne basterebbero poche e altruiste, nel caso del “fattaccio”, al posto di centinaia egoiste alle quali non fa né caldo né freddo se quel tale sta segando la vostra catena – ma avete visto mai che tra la folla ce ne sia almeno una che non si fa solo gli affaracci propri.

Riassumendo: comprando ottimi antifurti e legando sia ruote che telaio a un elemento fisso, possiamo stare sicuri di ritrovare la nostra bicicletta dove e come l’abbiamo lasciata – anche se non esime quei poco simpatici teppisti dal piegarci i cerchioni.

ANTIFURTO E SICUREZZA – Se pedalo con un ferrovecchio tutto arrugginito, chi mai mi ruberà la bici? Ergo, inutile spendere soldi in antifurti costosi per un mezzo per nulla appetibile. Ma che magari mi manderà con il mento ad accarezzare l’asfalto, con conseguenti esborsi dall’ortopedico. Che ne dite dunque di spendere qualche soldino in più per l’antifurto, per proteggere una bici a norma, sicura e (perché no?) anche bellina?

Pedalereste su un cancello simile? E pensate che la ruberebbero comunque

Possiamo avere luci e campanello per segnalare la nostra presenza, giubbino ad alta visibilità e catarifrangenti affinché ci si renda visibili agli utenti della strada più veloci (e spesso più distratti), ma il primo pericolo siamo proprio noi, a volte. La “scusa” che si sente talvolta è proprio il rischio del furto, percui non ha senso investire denaro in qualcosa che immancabilmente ci verrà sottratto. Ma l’avverbio precedente non avrebbe praticamente motivo di esistere, se oltre che in una buona bicicletta investissimo i nostri risparmi in metodi di antifurto all’altezza del nostro mezzo, e soprattutto della zona nella quale siamo costretti a lasciare temporaneamente la nostra amica a pedali.

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