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Clamoroso al Fortunati: il Pavia non perde!

di Fabio Muzzio

Gli azzurri contro il Monza, l’avversario storico di partite inguardabili, interrompono la striscia negativa di otto sconfitte casalinghe consecutive.

Può bastare come nota positiva della giornata? No, perché alla ventiduesima partita vengono raggiunte le due cifre in classifica. Può bastare? No, perché non si è preso gol!

L’irritazione, lo avrete capito è tanta. La prima partita fondamentale per risalire è andata male. Le distanze con le altre rimangono invariate e c’è una gara in meno da giocare.

I brianzoli hanno mostrato in campo tutta la loro mediocrità, che è stata speculare a quella dei pavesi in una gara che ha indotto spesso alla gelida riflessione: “Ma che ci faccio qui”. Tralasciamo le battute alla Palombella rossa e concentriamoci su ciò che abbiamo visto: molto poco.

In compenso Statella, davanti all’estremo ospite Castelli, si è divorato un gol sparandogli addosso, malgrado ci fosse tutto lo specchio libero. Inevitabile la disperazione, e non solo, intravista nei superstiti (nel senso dei tifosi rimasti al Fortunati).

Per il resto, se il Monza ha sprecato una favorevole occasione sottoporta con Bugno jr e reclamato un rigore su Colacone, non sanzionato dall’arbitro malgrado una trattenuta del rientrante Gheller, il Pavia con Falco ci ha provato in più occasioni, ma le conclusioni verso la porta del fantasista sono sempre state troppo fiacche.

Lieta sorpresa, invece, l’under Verruschi, impiegato da Roselli non da terzino ma da esterno alto, come si dice nel lessico calcistico moderno: potrebbe essere una carta in più nel gioco dei ’92 da impiegare per l’ottenimento dei contributi, la voce più consistente degli introiti della gestione targata Zanchi.

Giudizio da rivedere per Cinelli, lontano dal ritmo partita, ma al fianco di capitan Carotti, sempre positivo, promette di creare un buon tandem di metà campo. Statella in fascia, errore a parte, ha evidenziato una leggera crescita, tenendo conto che si trova nelle medesima situazione di Cinelli.

In avanti non ha convinto ancora una volta Cesca, troppo statico nei movimenti e, probabilmente, ancora alla ricerca di una vera spalla, per intenderci quella seconda punta che i tifosi si attendevano e poi non è arrivata.

Domenica il Pavia gioca a Foligno: gli umbri, per ora gli unici ad aver lasciato l’intera posta ai nostri, sono in crescita nelle ultime giornate e contano pure quattro punti di penalizzazione.

Se il Pavia dovesse vincere tornerebbe in corsa, darebbe una sferzata alla stagione e un’iniezione di fiducia a un gruppo che ha bisogno di tornare a credere nelle proprie potenzialità. In caso di divisione della posta gli azzurri rimarrebbero in corsa, ma le possibilità di non arrivare ultimi sarebbe ridotte. In caso di sconfitta la formazione di Roselli potrebbe, a metà febbraio, considerarsi già in Lega Pro 2.

Niente male nell’anno del Centenario…

Non aggiungiamo altro.

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