Letteratura

Cinque libri per la Giornata Mondiale dei Diritti Umani

Oggi, 10 Dicembre, cade l’anniversario dell’adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR) da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948. Proprio in ricordo di questo storico avvenimento, nel 1950 si decise di dedicare questa giornata ai diritti dell’uomo. L’UDHR sancisce tutti i principali diritti dell’uomo, “senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”. Composto da 30 articoli, alcuni tra i più importanti sono l’art. 3, che riguarda il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona, l’art. 26, che contiene il diritto all’istruzione, e l’art.19, che sancisce il diritto alla libertà di opinione e di espressione. Nel 1948 furono 48 i voti favorevoli con cui venne approvata l’UDHR. Non ci fu nessun voto contrario, tuttavia otto paesi, tra cui Arabia Saudita, Cecoslovacchia, Iugoslavia, Polonia, Repubblica del Sudafrica, Ucraina, Unione Sovietica, si astennero dalla votazione.
In questo articolo abbiamo scelto di celebrare la Giornata mondiale dei Diritti Umani consigliandovi cinque libri biografici provenienti da diverse parti del mondo, ognuno con il suo bagaglio culturale ed esperienziale, ma tutti uniti dal tema dei diritti dell’uomo e della loro violazione. Prima di lasciarvi alla lista di libri ci teniamo a riportare il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, forse il più esplicativo: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”

1) La santa tenebra, di Levan Berdzenišvili
Biografia dell’autore georgiano imprigionato nei gulag sovietici dal 1984 al 1987, questo libro racconta in modo decisamente alternativo le esperienze e le persone conosciute da Levan durante la sua prigionia. All’interno del gulag vennero rinchiusi -a detta dell’autore- i più grandi cervelli dello stato a cui Levan dedicherà i capitoli del suo libro, descrivendo uno per uno i personaggi incontrati. Quest’opera vuole incarnare il trionfo della cultura sull’ignoranza e sull’oppressione, il tutto seguendo lo stile de “La vita è bella” in salsa georgiana.

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2) Fuga dal campo 14, di Blaine Harden
Scritto dal giornalista americano Blaine Harden, Fuga dal campo 14 è il racconto crudo della vita di Shin Dong-hyuk, il primo nordcoreano a nascere in un campo di prigionia riuscito poi a fuggire e raccontare la sua storia. Il libro è cupo, diretto. Racconta le ingiustizie e le sevizie subite dal protagonista ma va anche oltre, permettendo al lettore di entrare nella mente di un bambino, e poi di un ragazzo, che non ha mai conosciuto nulla all’infuori del campo di prigionia e delle sue regole. Sicuramente una lettura difficile da mandare giù.

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3) Diari dal carcere, di Sepideh Gholian
Biografia dell’autrice che racconta la sua vita nel carcere di Sepidar in Iran, dopo essere stata condannata a 18 anni di reclusione per un reportage giornalistico sulle proteste dei lavoratori della raffineria di zucchero Haft Tappeh. All’interno della prigione raccoglie le testimonianze di altre detenute e, in un momento di libertà, riesce a far trapelare i suoi diari che verranno pubblicati da IranWire, sito di informazione che ha base a Londra ed è gestito da giornalisti sfuggiti al regime. Ad accompagnare le parole dell’autrice sono alcune illustrazioni che ricalcano i racconti dei soprusi fisici e psicologici che le detenute devono sopportare. Un libro estremamente attuale.

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4) Il pittore dei Khmer rossi, di Vann Nath
In questo libro viene raccontata la vita di uno dei sette sopravvissuti delle quindicimila persone torturate e uccise nella prigione S-21 Tuol Sleng dai Khmer rossi, durante il regime di Pol Pot in Cambogia. Vann Nath riuscì a salvarsi grazie alle sue capacità artistiche nella pittura, abilità per cui venne considerato “utile” dal regime e gli fu ordinato di realizzare ritratti di Pol Pot, permettendogli di sopravvivere. In seguito l’autore ha testimoniato al Tribunale speciale della Cambogia per la persecuzione di crimini commessi durante il periodo della Kampuchea Democratica, dove i suoi dipinti sono stati usati come prove, contribuendo alla condanna all’ergastolo di Duch, il feroce direttore della prigione, per tortura, stupro, omicidio e crimini contro l’umanità. Una lettura straziante per chi vuole saperne di più sul genocidio cambogiano.

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5) Gen di Hiroshima, di Keiji Nakazawa
Come ultimo libro della lista abbiamo scelto di inserire uno storico manga autobiografico giapponese, che racconta la vita dell’autore scampato all’esplosione nucleare di Hiroshima all’età di sei anni. L’opera è un misto tra biografia e racconto con cui Keiji fornisce una cronaca cruda delle condizioni di vita in Giappone dopo lo scoppio della bomba, al fine ultimo di creare una memoria di ciò che era accaduto e che mai più avrebbe dovuto ripetersi. L’ultima edizione italiana è composta da 3 volumi per un totale di circa 2600 pagine, una lettura sicuramente impegnativa ma fondamentale per gli appassionati del genere.

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