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Christoph Waltz, l’attore austro-tedesco consacrato dalla Francia

Siamo nel maggio del 2009, ci troviamo sulla Costa Azzurra ed è appena iniziata la 62ª edizione del Festival di Cannes. Da sempre ritenuto un evento unico, esclusivo e imperdibile, è proprio in questa occasione che ha inizio la carriera di uno degli attori più rinomati e acclamati degli ultimi anni: Christoph Waltz (Vienna, classe 1956). Ritenuto oggi uno degli interpreti più talentuosi del nostro periodo, quando ben otto anni fa Christoph Waltz ha attraversato la Croisette assieme al cast di Bastardi senza Gloria, allora il nuovo film di Quentin Tarantino presentato in anteprima mondiale al festival, era un signor nessuno. Sconosciuto dall’America e sconosciuto da Hollywood, Waltz non aveva ancora trovato il suo posto nel mondo del cinema. Durante la proiezione del film, però, tutto cambia. La scena d’apertura della pellicola – considerata oggi una delle scene più iconiche del cinema moderno con il celebre “Au revoir, Shoshanna” – lo consacra definitivamente come stella di Hollywood. Tutti sono strabiliati non solo dalla sua straordinaria interpretazione del colonello delle SS Hans Landa, ma di come questo diamante non fosse mai venuto alla luce prima di allora.

Christoph Waltz era attivo fin dalla giovane età nel cinema e nella tv austriaca/tedesca, ma non era mai riuscito ad emergere. Dopo un primo periodo di attività teatrale, appare per la prima volta in televisione nel 1977, quando all’età di 21 anni prende parte al programma televisivo tedesco per bambini Am Dam Des. Ha inizio quindi la sua carriera televisiva e cinematografica: lo vediamo interpretare Ede nella serie TV Parole Chicago, il dottor Dorfmann in The Gravy Train e The Gravy Train Goes East e il giovane Markus in Kopfstand. Possiamo ricordarlo inoltre in un episodio de Il commissario Rex, nel quale interpreta Martin Wolf. Per oltre trent’anni Waltz continua a lavorare attivamente nel suo paese senza mai raggiungere il successo sperato.

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Come i tasselli di un perfetto meccanismo, Quentin diede la possibilità a Christoph di spiccare nel mondo di Hollywood e Christoph permise al sesto progetto di Quentin di prendere vita. Durante le numerose interviste e press conference tenutesi durante il festival di Cannes, infatti, il regista americano afferma di aver temuto per il futuro del film durante il periodo del casting: non riusciva a trovare un attore che potesse interpretare il colonnello all’altezza delle sue richieste. Il requisito per ottenere questo ruolo non era solo saper recitare in modo eccelso, bensì era necessario saperlo fare in inglese, francese, tedesco e italiano. Nessuno dei pretendenti era in grado di essere convincente in tutte le lingue richieste e Quentin credeva davvero che la sua sceneggiatura non potesse essere portata sul grande schermo. Il film senza Hans Landa non poteva esistere. Le speranze continuavano a spegnersi, finché un giorno arrivò davanti a lui questo attore austriaco di cui nessuno aveva mai sentito parlare. Dopo aver assistito al suo provino Tarantino capì di aver trovato il suo Hans e la vita di Christoph cambiò. La prima collaborazione con il celebre regista, oltre a consacrarlo nel mondo del cinema mondiale, gli fece conquistare un tripudio di premi, che gli verranno nuovamente assegnati tre anni dopo in seguito alla sua seconda collaborazione con Tarantino in Django: Unchained (2013). Da quel lontano 2009 sono passati non pochi anni, ma la carriera di questo straordinario attore non si è mai fermata. Nel suo curriculum vanta collaborazioni con Roman Polański (Carnage, 2011), Terry Gilliam (The Zero Theorem, 2014), Tim Burton (Big Eyes, 2014) e molti altri.

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Presto lo vedremo al cinema in Downsizing, film d’apertura dell’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – pellicola firmata Alexander Payne dove recita assieme a Matt Damon e Kristen Wiig. Interpreterà inoltre il dottor Dyson Ido in Alita: Battle Angel, scritto da James Cameron e diretto da Robert Rodriguez. Si sposterà anche dietro la macchina da presa, senza abbandonare però le vesti di attore in Georgetown, ora in post-produzione.

In meno di dieci anni Christoph Waltz non ha cambiato solo la sua vita ma anche le nostre, mostrandoci nel suo piccolo la maestosità e la bellezza del grande cinema.

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