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Celebrazione di un grande ritorno

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE A ROMA

14 aprile 1865, Stati Uniti d’America: il presidente Abramo Lincoln viene assassinato con un colpo di pistola mentre assiste a uno spettacolo teatrale al Ford’s Theatre di Washington.

14 aprile 1912, oceano Atlantico: il transaltlantico Titanic, salpato pochi giorni prima da Southampton per New York, si scontra con un iceberg a poche miglia dalla costa di Cape Race. Più di 1500 le vittime del naufragio: un disastro difficile da dimenticare, tra racconti dei sopravvissuti, film vincitori di Oscar, telefilm e facile ironia su “come sarebbe sopravvissuto anche Jack, se Kate non avesse occupato tutta la porta”.

14 aprile 2008, Italia: Silvio Berlusconi, a capo della coalizione di centrodestra, ottiene la maggioranza relativa dei voti e in base alla vigente legge elettorale del 2005 (dal suo stesso ideatore elogiata come «Una porcata») anche la maggioranza assoluta degli eletti.

La nostra corrispondente a Roma

Insomma un data già nella storia. Che sia un caso? Oppure una scelta voluta da alcuni nostri connazionali per ridare dignità a questo giorno di aprile – che a ben guardare sembra davvero «il mese più crudele»?
Era il 14 aprile 2011 quando Daniele e Alessandro decidono di sfruttare il social per eccellenza e dare inizio ad un tam tam durato più di due anni. Ancora prima dell’hashtag  #freewinnertaco il grido di battaglia facebookiano è: RIDATECI IL WINNER TACO. Il primo post del 19 aprile 2011 ha come  oggetto lo spot che, nel 1998, ha reso celebre in Italia il taco al cioccolato, ripieno di vaniglia e caramello. 2,4 milioni di fan ed è solo l’inizio: ad oggi la pagina vanta più di 10.000 likes  grazie anche ai giovani admin – conosciuti come i “Capitani” – che avrebbero poi pubblicato anche il link per la petizione online, creando un vero e proprio esercito di “Miliziani” esortati quotidianamente a boicottare le concorrenti – Motta e Sammontana – e a prendere parte all’inusuale missione.

Ma facciamo un passo indietro.
Choko Taco, prodotto dalla Klondike, era  già in commercio negli States sin dagli anni Ottanta. Nel 1999 l’Algida decide di cambiarne il nome in Winner Taco, ma ha vita breve in Italia, spodestato in soli due anni dal più pratico Magnum, il gelato con lo stecco. Difficile credere a una lungimirante strategia di marketing dell’Algida, che ha forse solo incautamente deciso di togliere dal commercio lo snack – un flop, a detta dell’azienda – senza immaginare una simile reazione dei consumatori. Proprio loro/noi, quelli che in fondo devono essere accontentati. Che i socialnetwork fossero da tempo la migliore arma per la rivoluzione era assodato, ma da lì a costringere un gigante come l’Algida a tornare sui suoi passi, tanto di cappello agli inarrestabili seguaci dell’Orso. Ed è proprio lui che, svegliatosi dal letargo, ha riacceso la speranza in Capitani e Miliziani tenaci.

Il direttore del blog è cresciuto a pane e Cucciolone. Ora si spiegano molte cose

Prima l’immagine di un’impronta sulla neve ha invaso le bacheche Facebook e Twitter – un’impronta che non ha convinto da subito i più attenti. Quella di un altro animale? Forse il “nemico” Eldo Leo, il leone icona dell’altrettanto amato Cucciolone (biscotto ripieno di vaniglia e cioccolato, famoso per le vignette stampate sulla superficie). L’iniziale paura di una beffa da parte dell’Algida è durata poche ore: una seconda immagine, inequivocabile, ha sciolto ogni dubbio. “Un orso polare si aggira in città, sarà proprio lui?”. Da lì a poco, un enorme Winner Taco si è materializzato nei pressi di Ponte Milvio a Roma, a conferma del suo ritorno nei banchi frigo da Marzo 2014. Incontenibile l’entusiasmo sul web: una vittoria più che meritata, per chi ci ha creduto in tempi non sospetti.
Nostalgici? Forse. Ma il popolo del web 2.0 ha vinto ancora una volta. Un web sempre più forte, che non lascia più spazio a esperti di marketing e professionisti del settore. Provate ad immaginare:  se poche voci soliste hanno ottenuto un Winner Taco, se a cantare fosse l’intero coro? Che sia la prima di tante battaglie da vincere.

IL COMMENTO
Io ormai posso dirlo perché intanto sono un ex. Quando ero piccolo non capivo un cazzo.
Però una o due cose mi erano parse chiare sin da subito: la prima è che la cotoletta fosse un business da adulti (motivo per cui presi 23 kg in un anno strafogandomene) e l’altra fu che il Winner Taco era assurdamente buono, e i miei genitori mi impedivano di metterci mano sopra perché già troppo grasso.
Passano gli anni, attraverso l’età dello sviluppo, divento un magnifico fuscello tutto acne e… Niente Winner Taco, lo hanno ritirato dal commercio.
Gli anni passano. Mantengo una dieta varia, quando posso faccio le scale, moto – insomma, mi tengo attivo.
E quell’orso polare è comunque lontano dalla mia vita.

Il mio risentimento un giorno incontra, per caso, la pagina “Ridateci il Winner Taco”.
Passo nottate a documentarmi e scopro tutto ciò che c’è dietro: spam sulla pagina di Algida, spam su quella di Breaking Bad, mosse Kansas City e lì mi si accende la lampadina: queste persone stanno combattendo per un ideale caro anche a me. Sono sceso in campo insieme ai miei camerati. Abbiamo combattuto e divulgato il messaggio. Abbiamo patito tante estati buie tra gelatelli e maxiconi e, no, non era la stessa fottutissima cosa. Abbiamo visto gente che ci accusava di non avere nulla da fare delle nostre vite, ci attribuivano patologie cerebrali croniche, ma erano solo invidiosi di non avere la nostra capacità di sognare.
Abbiamo rotto le palle a tutti i nostri amici, familiari, conoscenti, noi che volevamo ritrasformarci in orsi polari.
E io, quasi sussurrando, lo dissi ai miei amici al tramonto di dicembre 2013: «Il prossimo sarà l’anno buono. E mica come per l’Inter, eh. Quest’anno vinceremo noi».
Il resto è storia recente.

Abbiamo vinto la nostra guerra ma la Storia, maestra di vita, ci insegna a fare i conti con i trattati di pace. Il nodo sul gelato alla panna in luogo di quello alla vaniglia ci preme come ai nostri antenati premeva riavere l’Istria e la Dalmazia.
Attendiamo fiduciosi la nostra Versailles. Consapevoli che, se le condizioni di pace saranno da noi reputate soddisfacenti, faremo dei grandi caroselli. E la mia festa di laurea sarà il primo Winner Taco Party della seconda venuta del Gusto.
E altrove c’è già chi parla di nuove guerre. Chi per togliere le barzellette dal Cucciolone e chi per riavere il Twister. Ma un vero soldato, finita la guerra, non vede l’ora di tornare a casa e riabbracciare la sua famiglia.
E il suo pozzo congelatore stracolmo di Winner Taco.

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