Attualità

C’è chi dice no

 

di Stefano Sfondrini

Forse non a tutti starà simpatico il padre della canzone menzionata nel titolo, ma quale citazione sarebbe più azzeccata? Il giorno dopo la decisione chock del Presidente della Repubblica, la Procura di Milano dice no alla grazia per Alessandro Sallusti. Il procuratore generale Manlio Minale ha risposto alla richiesta di Giorgio Napolitano, che come previsto dalla legge lo aveva interpellato sulla possibilità di chiudere con un atto di clemenza il “caso Sallusti” – dopo che nulla di concreto è stato fatto dalle Camere del Parlamento. La decisione della Procura generale, tuttavia, non è vincolante: spetterà al Quirinale la decisione definitiva (in merito alla quale ci riserviamo di avere fondati timori per il finale alla tarallucci e vino).

Dal proprio account di Twitter, Sallusti si complimenta ironicamente circa la “coerenza” della Procura di Milano: «Ammettere gli errori è troppo». Per una volta siamo d’accordo con lui: da quel lontano 18 febbraio 2007 Libero non ha mai più rettificato in merito alle falsità scritte in quel pezzo a firma Dreyfus,  pezzo che sta al giornalismo quanto “certi quotidiani” stanno all’informazione.

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