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Carta….Canta! – L’immagine del rock tra fotografia e archivi

Nell’ambito della mostra “All you need is rock. Dai Beatles ai Genesis 1965-1973, l’invenzione dei giovani in Italia”, in corso presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, giovedì 15 novembre 2018, alle ore 17:00, avrà luogo una tavola rotonda sul tema: “Carta… canta! L’immagine del rock tra fotografia e archivi”.

La stagione dell’arrivo delle grandi rock band in Italia vede un profondo rinnovamento delle modalità di rappresentazione del cantante e del musicista tanto nella fotografia d’agenzia quanto in quella amatoriale. La tavola rotonda farà luce su questi cambiamenti attraverso la testimonianza di fotografi professionisti e curatori di archivi fotografici.

All’incontro sarà presente Renzo Chiesa, fotografo di primo piano del panorama musicale, che al rock ha dedicato celebri scatti immortalando performance di artisti come Jimi Hendrix, Rolling Stones, John Mayall, Canned Heat, Bob Marley, Frank Zappa e numerosi altri.

Con lui dialogheranno i responsabili di prestigiosi archivi fotografici presso i quali si conserva la memoria per immagini dei grandi eventi musicali live che hanno impresso un cambiamento al panorama musicale nazionale: Paolo Barbaro, responsabile degli archivi fotografici dello CSAC dell’Università di Parma, dove si conserva l’archivio di Publifoto Roma; Guido Gambetta, professore di Econometria all’Università di Bologna e responsabile dell’archivio del fotografo Rodrigo Pais dell’Università di Bologna, i cui scatti sono stati pubblicati da «Paese Sera» e da «L’Unità»; Massimo Vercesi, responsabile dell’Archivio Farabolafoto, presso cui si conservano le immagini di celebri concerti milanesi, come quello dei Beatles al Vigorelli del 1965.

Il dibattito sarà moderato da Elena Mosconi, docente di Storia della fotografia e storia del cinema presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia.

Prima e dopo l’incontro sarà possibile visitare la mostra allestita nel Salone Teresiano (e che rimarrà aperta) fino al 6 dicembre prossimo. L’ingresso è libero.

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