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Calcio, Serie A / “Napoli Milionaria!”

di Simone Lo Giudice

Eduardo De Filippo l’avrebbe sceneggiata così. La storia di giovani talentuosi diventati grandi atleti. La compagnia teatrale partenopea sbanca al botteghino e lo fa ancora una volta grazie alle prodezze del suo attore protagonista: Edinson Cavani, per tutti il Matador. Da tempo “Napoli Milionaria!” non è più una semplice utopia.

Il Napoli asfalta la Lazio con poca fatica e tanta scioltezza. Tripletta di Cavani (che avrebbe chiuso col poker se avesse messo dentro anche un calcio di rigore nel secondo tempo). Non c’è stata partita, troppo Mazzarri per questo Petkovic. Il crocevia del San Paolo sugella un primo piccolo verdetto: la Lazio vale molto, ma il Napoli non è alla sua portata.

Ritornano a vincere le Milanesi con due risultati allo specchio: 0-2 dell’Inter a Verona e 2-0 del Milan a San Siro. Stramaccioni fa prove di 3-5-2 (senza Snejider causa infortunio), mentre Allegri torna al 4-2-fantasia di leonardiana conoscenza (sebbene la qualità lì davanti sia stata abbondantemente ribassata dal mercato). “Miracolo a Milano” dicevamo lunedì scorso, perché la sensazione è che il calcio milanese sia comunque indietro rispetto ai poli della nuova geopolitica del nostro Paese.

Perché se a Milano si fatica, nella Capitale non si decolla. Per una Lazio che inciampa nella sua seconda sconfitta consecutiva c’è una Roma che ancora una volta non vince all’Olimpico (stavolta a beneficiarne è la sorprendente Sampdoria di Ciro Ferrara). Finora il ritorno di Zeman ha scompaginato le carte più fuori dal campo che sul terreno di gioco. La squadra giallorossa è piena zeppa di talento, ma pecca di concentrazione a lungo termine. Come contro il Bologna, è andata in vantaggio nel primo tempo per poi farsi raggiungere nel secondo. Unica nota positiva è Totti, all’ennesimo goal in Serie A e un mostro sacro come Josè Altafini agganciato in classifica generale. Sabato sera c’è Juve-Roma, due modi diversi di vivere il calcio. Sarà una sfida a sé proprio perché sovraccaricata di senso. In ogni caso gli equilibri generali non ne usciranno alterati.

L’asse Scudetto raccorda Torino a Napoli e viceversa. Conte contro Mazzarri, il collettivo bianconero contro l’unicità famelica di Cavani. Il Bignami di questo Campionato sembra essere questo. Mentre le inseguitrici (tanto milanesi quanto romane) provano a ripassare il loro copione da attrici co-protagoniste.

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