Boicottare Inchiostro?
Rendiamo noto a tutti i lettori che in alcune copie dell’ultimo numero di Inchiostro (l’84, in distribuzione già da una settimana) sono stati introdotti, in modo scorretto e decisamente poco elegante, alcuni volantini che invitano a boicottare “questo pezzo di carta straccia” perché considerato come “un confuso pout-pourrie di scadente informazione riciclata dal calderone massmediatico, condito di lodi al magnifico rettore, agli egregi professori ed all’università tutta”.
Il testo del volantino, già apparso sul blog del Collettivo Autonomo Universitario di Pavia, è un modo legittimo per contestare i contenuti del giornale. Ma il metodo di diffusione scelto è sicuramente poco coraggioso. Perché nascondere il foglietto tra le pagine del giornale e non venire allo scoperto? Anche la scelta del linguaggio risulta piuttosto offensiva e immotivata.
Siamo dispiaciuti per l’episodio: non crediamo che questo sia il modo migliore di tutelare gli interessi degli studenti. Inchiostro, pur con i suoi limiti (non siamo giornalisti professionisti), è sempre stato ed è uno spazio aperto a tutti. Siamo i primi a voler stimolare il confronto e non temiamo certo le critiche: l’importante è che siano motivate e diffuse con correttezza.
In ogni caso ribadiamo la possibilità di criticare apertamente le idee espresse dagli articoli e di proporre contributi individuali inviando una mail all’indirizzo redazione@inchiostro.unipv.it oppure commentando i contenuti con l’apposita funzione attivata sul sito.
Invitiamo i ragazzi del Collettivo ad esporre le loro critiche pubblicamente o inviando un contributo per i prossimi numeri.
La redazione di Inchiostro
Desidero esprimere la massima solidarietà al direttore (e ai vice…) che più tra tutti noi si impegnano per la riuscita del giornale contro questo attacco del tutto gratuito e del tutto vile (in quanto messo in atto con una vera e propria carognata).
Il loro è un ottimo lavoro e il minimo che possa fare, da redattore, è quello di difenderli pubblicamente.
Se è vero che non bisogna abbassarsi al livello di queste accuse (soprattuto nel modo in cui sono state mosse…), almeno tiriamo fuori le palle.
Quindi, redattori e lettori che non condividete le affermazioni del suddetto volantino, vi prego di far sentire la vostra voce.
Mi associo pienamente alle parole di Luca: dietro inchiostro c’è l’impegno e un grande investimento di tempo, contraccambiato dalla soddisfazione di contribuire alla realizzazione delle sue pagine e dalla consapevolezza che i suoi contenuti possano stimolare lo scambio di opinioni diverse, fossero anche solo chiacchere da bar.
Il cuore di un giornale (specialmente se universitario) è nel rapporto tra chi vi scrive e chi lo legge; confronto, critica e proposta.
Questo gesto è fuori da tale dinamica!
Prima come lettore e ora come redattore, ricordo a tutti che inchiostro (sia il cartaceo che il blog) è sempre stato uno spazio aperto a “tutte” le opinioni e alle voci più discordanti. Accusarlo di parzialità vuol dire non conoscerlo poi così tanto bene.
sono a dir poco sconvolta per le accuse e i toni delle parole rivolte a Inchiostro…
è vero, non siamo giornalisti professionisti e magari nessuno di noi lo diventerà mai, ma credo che se siamo tutti lì a farci delle domande (perchè ce le facciamo) e a tentare di fare qualcosa per gli studenti dell’Unipv, è perchè crediamo che una qualche utilità ci sia, se non altre, quella di farci sentire, di informare sull’università e sul mondo(sapere che a Tokyo cadono i petali è una forma di cultura..) portando le nostre esperienze e le nostre voci…
W Inchiostro!
Da redattore che si impegna assieme a tutti gli altri per contribuire alla crescita di questo giornale, mi associo alla condanna dell’episodio: come detto dal direttore, è piú che legittimo contestare i contenuti del giornale, anzi a volte puó essere utile farlo, cosí magari anche noi, che non siamo giornalisti professionisti ma solo un gruppo di ragazzi che credono inun progetto, possiamo renderci conto dei nostri propri errori. Tuttavia, c’è modo e modo per contestare: farlo cosí,di nascosto come è stato fatto, è quantomeno da vigliacchi, tanto piú che noi di Inchiostro abbiamo ribadito piú volte di essere disponibili al confronto con chiunque, altrimenti che giornale universitario sarebbe?
Quanto al fatto di essere schierati dalla parte delle “istituzioni”,beh forse chi ha scritto quell’opuscolo non ha letto i numeri passati (v. num.81 pag.4). Se lo avesse fatto, si sarebbe reso conto che non siamo sempre stati cosí teneri con le autoritá accademiche come troppo spesso ci si accusa di essere.
Mi piacerebbe che coloro i quali hanno diffuso il volantino della discordia scrivessero su questo blog, criticandoci, dicendo la loro, ma senza mai eccedere nei toni, senza mai schierarsi dietro aprioristiche e immotivate convinzioni. Sarebbe una bella dimostrazione di pluralismo e di confronto, una volta tanto…
trovo assolutamente inutile un attacco con questi toni.
ho letto anche il post e i relativi commenti sul blog del Collettivo.
mi trovo assolutamente d’accordo con il direttore e con la linea di disponibilità e di apertura al dialogo da lui proposta (sempre, non solo in questa occasione).
è cosi che si lavora, è cosi che si costruisce un percorso sul quale andare avanti.
piccolo appunto anche sulle critiche mosse ai redattori.
innanzitutto chiunque può prendere parte alle riunioni e proporre argomenti. se credete che quelli da noi proposti siano all’acqua di rose potete tranquillamente consigliarci e proporci temi che per voi sarebbero di interesse. avete già dato qualche spunto, tra le righe. che si potrebbe tranquillamente sviluppare.
ma forse che noi non ci accorgiamo di quello che abbiamo intorno o che non lo scriviamo in quanto “marionette in mano al sistema”?
no, questo no.
forse davvero nessuno di noi diverrà giornalista, di sicuro per adesso nessuno di noi è giornalista professionista.
ma ci siamo accostati a questo giornale e a questo modo di fare proprio perchè sentiamo la necessità di farci domande e di porle, di cercare risposte. e scrivere. per far si che non sia tutto fine a se stesso.
perchè la grande lotta dell’informazione è proprio quella di fare in modo che si muova qualcosa, si cambi quello che non va nel sistema.
se il mondo dell’informazione di adesso è in mano a un sistema che non ci piace, se è corrotto ed asservito, non significa che non ci siano voci libere e domande poste con insistenza che pretendono soluzioni. sinceramente credo che chi si accosti alla professione del giornalista o più semplicemente scriva di quello che vede intorno a se, lo faccia proprio perchè sente dentro questi interrogativi, non perchè abbia intenzione di diventare un leccaculo del potente di turno per ritagliarsi egoisticamente uno spazio al “tavolo dei vincitori”.
è la curiosità, è il voler cambiare cambiare qualcosa che spinge a scrivere.
Inchiostro dà modo di scrivere a tutti. è una voce libera.
come mai leggo invece come mai e poi mai sareste intenzionati a collaborare? perché non scrivete anche voi? (..invece di insultare in maniera poco costruttiva)
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E MO’ BBASTA – COMUNICATO UFFICIALE DEL CUA
Dice il saggio: “Se vai a dormire col culo che prude, ti svegli col dito che puzza di merda”.
Antico proverbio cinese
Egregi redattori di Inchiostro e Gentili venticinque lettori del blog del CUA,
il Collettivo Universitario Autonomo nella sua interezza desidera ardentemente che questa grottesca polemica si esaurisca nel più breve tempo possibile.
Siamo infatti del modesto parere che esistano modi più piacevoli e produttivi d’impiegare il Nostro e Vostro preziosissimo tempo (esigenza da noi prepotentemente sentita da quando un’anima pia si è premurata d’informarci della fine del ’68, avvenimento questo che ci ha lasciato notevolmente spiazzati oltreché privi di numerosi riferimenti: senza sbirraglia, senza sistema e senza repressione non potremo più essere gli anacronistici romanticoni che tanto vi hanno entusiasmato nelle ultime settimane).
Suvvia è ora di finirla, s’avvicina l’estate, la gente si sveste, maturano le angurie e gli esami non finiscono mai!
Per fugare i residui dubbi, ci teniamo a precisare che:
• non rientra nei nostri metodi collaborare con singoli, gruppi, squadre di cricket, allevatori di locuste, sciure pavesi impellicciate, mobilieri brianzoli, palazzinari telecomandati, zucche, ombrelli e cincillà che non condividano i nostri metodi e le nostre idee;
• rimane pressoché valido quanto scritto nella pagina del blog che diede origine alla polemica;
• certi commenti ci sono anche piaciuti, ma non ci ricordiamo più quali;
• anche nella situazione ristretta e provincialotta dell’Alma Universitas Ticinensis, è valido il principio secondo il quale chiunque agisca pubblicamente è potenzialmente un bersaglio di critiche, quindi c’è poco da lamentarsi;
• Chinaglia non passa al Frosinone;
• Messina-Reggina: X;
• Non può piovere per sempre.
Certi di aver appianato settimane di barbosi botta-e-risposta telematici, porgiamo distinti saluti ed invochiamo la benedizione del nostro patrono: San Pietrino, protettore degli arrabbiati (abbiamo anke kapito ke il turpilokuio vi urta; speriamo non abbiate nulla kontro ki skrive tutto kon le kappa!).
Pacatamente, serenamente, purtroppamente,
vostro, affezionatissimo,
CUA
ah ah ah
palma d’oro al Collettivo Universitario Autonomo per l’ironia
e una sonora pernacchia a Inchiostro!
piccoli pennivendoli crescono!
una risata vi seppellirà!
inchiostrai, vi prendete un po’ troppo sul serio o sbaglio?