Pavia

“Bike pride” d’autunno: tutta la parata minuto per minuto

di Stefano Sfondrini

Sono circa le 15:00, quando piazza Leonardo da Vinci cambia nome per diventare “Bike square”, piazza della bicicletta. Ogni giovedì pomeriggio i ragazzi della Ciclofficina Popolare Ciclopi si ritrovano qui per condividere la passione delle due ruote e dare una mano a chi ha bisogno di manutenzione: oggi [sabato 13 ottobre 2012] invece sono in compagnia di moltissimi pavesi, circa 250 contati tra i partecipanti, che preferiscono il manubrio al volante per viaggiare ogni giorno lungo le arterie cittadine. Bici classiche, sportive o city bike, tutti pronti per il “bike pride”.

Si parte dunque e la tintinnante parata inizia il proprio percorso, che vedrà diverse soste in cui si farà il punto della situazione tra punti stradali nevralgici, piste ciclabili malmesse o addirittura inesistenti. Due vigili urbani, anch’essi in sella su pedali, precedono i ciclisti in piazza della Vittoria, per poi scendere lungo Strada Nuova; un’auto della Polizia Locale chiude il corteo. Il clima è quello della festa, oggi le strade sono tutte per noi. Lungo il Ticino si svolta verso Radio Aut e si continua a pedalare, mentre si incontrano i primi automobilisti che ci guardano stupiti procedendo in senso opposto. Proseguendo in viale Resistenza giungiamo all’incrocio con Corso Garibaldi, uno dei punti più difficili per chi circola pedalando. La parata prosegue mentre Giulio, un ragazzo della Ciclofficina, ci illustra il disagio in cui versano gli spazi (quando ci fossero) ciclabili, e altri Ciclopi sistemano cartelli stradali ad hoc per segnalare i punti più difficoltosi. Avanziamo in viale Gorizia per arrivare in piazza Emanuele Filiberto, uno dei peggiori incubi per chi si sposta su due ruote: e anche oggi il traffico non fa eccezione, fermandosi solo alla vista delle divise della Polizia Locale – pur non mancando qualche clacsonata. Si arriva poi al paradosso di viale Campari, ovvero la ciclabile c’è ma con “biciclette a mano”: non ci curiamo di quello – per ora – e passiamo oltre, svoltando in via San Paolo e poi in via Parco Vecchio. Sostiamo per qualche momento in un altro punto pericoloso, l’incrocio con via Torretta e via Tasso: svoltiamo proprio in quest’ultima, mentre gli automobilisti rallentano per facilitare il nostro passaggio. Stiamo per tornare in piazza Emanuele Filiberto, quando all’incrocio del naviglio incontriamo i “piloti” più annoiati da questa tranquilla manifestazione. Da sinistra un’auto avanza poco per volta, nonostante il gruppo debba ancora transitare del tutto, mentre da destra un uomo al volante di una jeep rossa ci rivolge parole poco gentili (che non riportiamo per non abbassarci al suo livello). Dalla piazza imbocchiamo Corso Cairoli e poi via Defendente Sacchi, mentre un Ciclope regala a un signore in Graziella una delle targhette simbolo della Ciclofficina e del bike pride: “No benza” – oppure in inglese “No oil”.
L’evento, organizzato anche da Legambiente, è stato un momento per promuovere un traffico alternativo e certo molto meno inquinante soprattutto in città. Numerosi genitori con figli al seguito, nei seggiolini o sulle proprie biciclettine, hanno pedalato insieme a noi: immagine antitetica alle vetture parcheggiate senza troppi problemi sulla ciclabile di viale Libertà, come ci è stato segnalato con tanto di foto. Sono quasi le 17, il pomeriggio volge al termine; c’è il tempo per scambiare quattro chiacchiere con Giulio (il ragazzo col megafono), prima di darci appuntamento a mercoledì 17 ottobre per la serata aperta “Anche a Pavia vogliamo salvare i ciclisti”. Alle ore 21, nella sala San Martino di Tours in via Garibaldi 69, il movimento Salvaciclisti incontrerà l’amministrazione locale per discutere le problematiche relative alla viabilità cittadina – e, si spera, arrivare a qualche soluzione. L’importante (forse banale, ma mai dare nulla per scontato) è che ogni utente della strada – dal pedone all’autotrasportatore – usufruisca degli spazi con responsabilità e buon senso. Ammesso che ognuno abbia appositi spazi per circolare senza intralciare gli altri mezzi.

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