Baustelle in concerto a Milano al Teatro degli Arcimboldi
Il tour de “L’amore e la violenza” , nuovo album dei Baustelle uscito venerdì 13 gennaio, sta registrando sold out su sold out, teatro dopo teatro. Lo spettacolo messo in piedi dal gruppo toscano conferma certamente le attese e ripaga la grande ed evidente fiducia del pubblico. Sold out era anche la data di Lunedì 20 Marzo al Teatro degli Arcimboldi di Milano, dove il gruppo tornerà per un altro tutto esaurito il prossimo 4 aprile.
Apre la serata il giovane e interessante cantautore Lucio Corsi, anch’egli toscano, scalda l’atmosfera e sorprende piacevolmente gli spettatori. Alle 21.30 entrano in scena Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Claudio Brasini (chitarra) e Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni ), i Baustelle “originali”, li accompagna la formazione “storica” dei live: Diego Palazzo (chitarre e tastiere), Sebastiano de Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Ettore Bianconi (tastiere e strumentazione elettronica) e la new entry Andrea Faccioli (chitarre).
La scenografia che ricorda un varietà televisivo, la scritta pulp Baustelle a grandi lettere che domina sullo sfondo, i colori, il vestiario, tutto è coerente con il tema dell’album “L’amore e la violenza”. Il nuovo formato della band, miscela di chitarre, tastiere e musica elettronica, è pensato appositamente per la riproposizione dei pezzi del disco. La prima parte della scaletta vede, infatti, proporre l’album per intero, dalla prima all’ultima canzone. È una scelta particolare che conferma la visione dell’album “a tema”, ma anche rischiosa che rende l’inizio, a causa della prevedibilità di pezzi e arrangiamenti che non si discostano da quelli proposti nelle versioni registrate, un po’ più freddo del solito (lontano, per esperienza personale, da un “incantato” concerto minimal al Teatro Splendor di Aosta, il 30 Novembre 2013, in un’atmosfera incredibile fin dall’inizio). Le canzoni più forti del disco però, Amanda Lear, Betty, Eurofestival, Musica Sinfonica, cominciano a scaldare il pubblico che inizia a cantare e muoversi.
La prima parte del concerto si chiude con Ragazzina, ultimo pezzo dell’album. È lo stesso Bianconi, che ha scritto la canzone pensando a sua figlia, a presentarla : “Ci sono due cose da non fare mai: scrivere canzoni sui figli e sul Natale. La prossima canzone sono due errori in un colpo solo”, ma è un piacevole errore; la canzone è una emozionante poesia che dal vivo crea un’atmosfera magica.
La seconda parte comincia forte con “Charlie fa Surf”, e il pubblico non sta più seduto sulle poltrone, comincia ad alzarsi, ad avvicinarsi al palco, a saltare, a ballare, e non si siederà più fino alla fine del concerto, passando per pezzi storici come “La canzone del parco” e “La canzone del riformatorio” (dal primo album Sussidiario Illustrato della giovinezza, da molti visto come versione 1.0 dell’ultimo disco che sarebbe invece una sorta di Sussidiario della maturità) raggiungendo il culmine con “La guerra è finita” fino alla chiusura con l’inedito “Veronica n°2” e l’apprezzatissima “Le Rane”. Degna di nota una versione decisamente intimista di “Bruci la città”, canzone scritta da Bianconi per Irene Grandi nel 2007.
È uno spettacolo pop, oscenamente pop verrebbe da dire, uno spettacolo che mette energia e allegria, il pubblico balla e si scatena, Bianconi commenta ironicamente: “Lo sapete, siamo tristi, pessimisti e snob…ma voi non dateci retta”.
Scaletta:
Prima parte-
Love
Il vangelo di Giovanni
Amanda Lear
Betty
Eurofestival
Basso e batteria
La musica sinfonica
Lepidoptera
La vita
Continental stomp
L’era dell’acquario
Ragazzina
Charlie fa surf
Un romantico a Milano
Monumentale
Gomma
Bruci la città
La canzone del parco
L’aeroplano
La moda del lento
La canzone del riformatorio
La guerra è finita
Ripresa –
Veronica n° 2
Le rane