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IJF18 | Arte al buio: il patrimonio nascosto

Arte al buio, reportage-inchiesta sull’arte nascosta in Umbria realizzato dagli allievi della scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia, è stato proiettato nel corso del Festival Internazionale del Giornalismo, tenutosi a Perugia dall’11 al 15 aprile 2018. Il servizio va a indagare diversi aspetti riguardanti le condizioni del nostro patrimonio artistico nazionale, rivolgendo particolare attenzione all’arte nascosta agli occhi dei turisti. I ventiquattro giornalisti praticanti hanno lavorato sotto la supervisione di Valerio Cataldi, inviato speciale del TG2, come affermato da Luca Garosi, coordinatore didattico della scuola di giornalismo. Cataldi si è detto soddisfatto e colpito soprattutto dalla cura dimostrata dagli allievi in tutti i passaggi del servizio, dalle riprese, al montaggio e alle interviste; i praticanti hanno dimostrato di aver compreso e interiorizzato uno dei principali compiti del giornalista: saper raccontare il quotidiano da una prospettiva diversa.

È noto che l’Italia custodisca uno dei patrimoni artistici più ingenti e importanti al mondo, ma è altrettanto considerevole la quantità di opere d’arte celate al pubblico. Dipinti e sculture che, per questioni di spazio o di mancanza di fondi per il restauro, vengono conservati nei depositi dei musei, chiese danneggiate dai terremoti, chiuse e abbandonate al proprio destino, sono solo alcune delle opere d’arte nascoste e, talvolta, dimenticate. Il viaggio alla scoperta dell’arte nascosta si concentra nel territorio umbro, raggiungendo anche zone della Toscana e del Lazio. Le riprese aeree, effettuate con un drone, ci introducono alla conoscenza della realtà di alcuni borghi, come Salci (Città della Pieve, Perugia), diventati privati e fantasma. Altri hanno avuto un destino più fortunato, come il borgo di Castello di Postignano (Sellano, Perugia) comprato e restaurato, che si sta ripopolando di una comunità italiana e di turisti. Ma nonostante le riqualificazioni di alcune opere, molti sono i siti archeologici ancora abbandonati all’incuria, come l’anfiteatro romano di Spello. Quale può essere il destino di un Paese che non ha cura del suo patrimonio storico e artistico e che non investe sulle figure degli archeologi, sottopagati o disoccupati?
Una serie di immagini e riprese dei luoghi dell’Umbria colpiti dal terremoto del 2016 viene accompagnata dalle drammatiche registrazioni delle telefonate al 112 effettuate dalle persone vittime del sisma. Il terremoto ha distrutto edifici che non solo erano parte del patrimonio culturale, ma anche simboli e punti di riferimento per le comunità. Molte le chiese, i santuari e i palazzi tuttora inagibili e danneggiati, come la Chiesa della Madonna della Neve (Cascia, Perugia) che, già colpita dai sismi del 1979 e del 1997, ha subìto ulteriori danni nel 2016.

 Madonna della neve
L’arte nascosta a volte però si rivela, come accade nel caso degli affreschi del Perugino nel Santuario della Madonna delle Lacrime (Trevi, Perugia), custoditi dalle suore che sono sempre disponibili ad aprire il santuario su richiesta dei turisti; è invece necessario un permesso speciale per visitare il dipinto della Madonna delle Grazie, preservato dalle monache di clausura del Monastero di Santa Agnese a Perugia. Non sempre l’arte rimane nascosta: la street art ad esempio nasce con l’intento di trasformare le strade in un grande museo a cielo aperto. È ciò che avviene a Roma, dove luoghi tristemente noti per fatti di cronaca nera, diventano luoghi d’arte con i murales realizzati dagli artisti che prendono parte al progetto MURo. Murales_Quadraro
Grande museo a cielo aperto è anche la rete di strade che ripercorre le tappe della vita di San Francesco. Da Greccio (Rieti), passando dalle Cascate delle Marmore, dalla Valnerina, dall’Eremo di Montecasale e Gubbio, si arriva ad Assisi, passando per luoghi che mettono in rapporto la nostra generazione con quella del Santo e con le generazioni future. Al termine della proiezione, Cataldi ha rivelato che il reportage-inchiesta andrà in onda prossimamente su Rai Due per TG2 Dossier. Nell’attesa è possibile consultare il sito http://www.artealbuio.it/ per accedere ai backstage, alle interviste integrali e alle varie tappe di realizzazione del video.

 

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