Attualità

Anche il cestino chatta con noi!

Siamo stati istruiti alla buona educazione, ci hanno insegnato a rispettare gli altri e l’ambiente in cui viviamo: conosciamo tutti, chi più chi meno, le regole del perfetto cittadino e spesso ci impegniamo ad applicarle per il bene nostro e di chi ci sta attorno.

Per mettere in pratica le norme apprese anche la società deve venirci incontro, dandoci gli strumenti utili per preservare la natura e le strade che percorriamo. Ci lamentiamo del fatto che lungo le vie ci sono ancora pochi cestini per l’immondizia, utilizziamo questo pretesto per scusare, ancora una volta, la sporcizia che incontriamo per strada ma, i tempi sono maturi affinché si possa fare un passo avanti: in questi giorni, gli esperti del Politecnico di Milano, stanno mettendo a punto dei cestini smart.

Il progetto, che parte dalla società A2A Smart City, dedita a offrire servizi tecnologici, è stato testato durante il periodo Expo (per sei mesi) nella zona Città Studi, inutile dire che ha avuto un gran successo!

L’efficiente funzionalità del nuovo cestino è legata alla sua struttura: è presente un sensore all’interno che rileva il volume di rifiuti presenti, con tre stati possibili ovvero completamente vuotometà-due terzi pieno, oppure effetto tappo (quando c’è qualcosa che ostacola la superficie del cestino nonostante questo sia vuoto). Grazie a una tecnologia a infrarossi il cestino invia le informazioni raccolte alla sala operativa che provvederà a mandare gli addetti Amsa (Azienda milanese servizi ambientali) a svuotare soltanto i contenitori segnalati.

test eseguiti hanno mandato risultati positivi poiché nel 90% dei casi i messaggi inviati corrispondevano con la situazione reale: questi dati fanno ben sperare in una rivoluzione tecnologica che comporterebbe notevoli benefici nel risparmio di tempo e risorse.

Se l’idea continuerà a funzionare, una volta applicata in varie zone della città di Milano, magari le più trafficate dai pedoni come le vie dello shopping, il brevetto potrà essere trasportato anche all’estero.

Insomma, i tempi sono maturi affinché noi esseri umani non saremo più i soli a dipendere dalle nuove tecnologie ma, sulla Terra, anche numerosa oggettistica ci farà compagnia, a partire proprio dagli impensabili cestini dell’immondizia: finalmente anche loro avranno una voce in capitolo!

Valentina Fraire

Studentessa al primo anno di Scienze e tecniche psicologiche presso l'Università degli Studi di Pavia

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