Amarcord europei: l’Ajax di Louis van Gaal
di Stefano Sette
Durante gli anni’90 tornò protagonista in Europa l’Ajax: il club di Amsterdam, dopo la sconfitta in finale di Coppa delle Coppe contro il K.V. Mechelen, uscì per due anni di fila ai Trentaduesimi di Coppa UEFA contro Sporting Lisbona e Austria Vienna, e non disputò l’edizione 1990-91 della Coppa dei Campioni per via della squalifica inflitta dall’UEFA. Nell’estate 1991 l’allenatore Leo Beenhakker si trasferì al Real Madrid e la società affidò la panchina della prima squadra al quarantenne Louis van Gaal, ex assistente di Beenhakker: nella stagione 1991-92 arrivò la vittoria in Coppa UEFA, avendo la meglio sul Torino grazie alla regola del gol in trasferta (2-2 al Delle Alpi e 0-0 in casa), e l’Ajax diventò il secondo club europeo a vincere tutte le competizioni UEFA dopo la Juventus. Nel successivo biennio arrivarono i successi in Coppa d’Olanda, Supercoppa di Lega ed Eredivisie ma in Europa la squadra non andò oltre i quarti di finale di UEFA nel 1992-93 e di Coppa delle Coppe 1993-94: ciò fu anche dovuto al ricambio generazionale intrapreso dal nuovo allenatore, che per sostituire Dennis Bergkamp e Wim Jonk (ceduti all’Inter) fece esordire giovani talenti destinati a diventare assi del calcio europeo, affiancandoli a veterani esperti. La stagione 1994-95 vide il club protagonista sia in campionato che in Coppa: in Europa chiuse il Gruppo D al primo posto con 10 punti, e dopo aver eliminato Hajduk Split nei quarti di finale (0-0 e 3-0) e Bayern Monaco in semifinale (0-0 e 5-2) gli uomini di van Gaal
sfidarono nuovamente il Milan, il 24 maggio 1995 a Vienna. Dopo un primo tempo equilibrato, Kanu e Kluivert sostituirono Seedorf e Litmanen e all’85°, su passaggio di Rijkaard, fu proprio Kluivert a realizzare il gol dell’1-0 che permise all’Ajax di vincere la quarta Coppa dei Campioni della sua storia. La squadra, che vinse anche Eredivisie e Supercoppa di Lega, poteva contare sui giovani Edwin van der Sar, Ronald e Frank de Boer, Edgar Davids, Clarence Seedorf, Marc Overmars, Nwanko Kanu e Jari Litmanen, affiancati dal capitano Danny Blind e dall’ex milanista Frank Rijkaard, giunto a fine carriera. In estate Seedorf fu ceduto alla Sampdoria ma anche il 1995-96 fu ricco di trofei: il 16 agosto fu sconfitto il Feyenoord in Supercoppa d’Olanda e il 28 novembre arrivò la vittoria in Coppa Intercontinentale contro il Gremio. Dopo aver battuto il Real Zaragoza in Supercoppa europea (1-1 e 4-0) e conquistato la terza Eredivisie consecutiva, gli “Ajacieden” sfidarono la Juventus nella finale di Roma, il 22 maggio 1996: l’incontro terminò 1-1 e ai rigori ebbero la meglio gli juventini che segnarono 4 rigori su 4 mentre l’Ajax ne sbagliò due con Davids e Silooy, ma quel che più contò era il fatto che gli olandesi erano stati battuti sul piano del gioco, punto di forza dei loro successi. A stagione finita, nonstante i 4 trofei vinti, i rapporti tra van Gaal e il presidente van Praag cominciarono ad incrinarsi, complici anche le cessioni di Davids e Kanu, e il ciclo dell’Ajax si avviò all’epilogo: l’estate successiva furono venduti anche Overmars e Kluivert (complici le nuove normative europee che prevedevano la libera circolazione dei calciatori comunitari), e van Gaal lasciò il club trasferendosi al Barcellona. La squadra tornò competitiva in Olanda, ma in Europa non seppe più ripetere le prestazioni degli anni precedenti.