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Amarcord europei: il ritorno del calcio inglese in Europa

di Stefano Sette

Nel 1990 le squadre inglesi tornarono a disputare le competizioni per club, dopo la squalifica a tempo indeterminato per la starge dell’Heysel. Non avendo rappresentanti in Coppa Campioni – il Liverpool campione d’Inghilterra doveva scontare ancora un anno di squalifica – la Football Association era rappresentata dal Manchester United in Coppa delle Coppe, e dall’Aston Villa in Coppa UEFA. I “Villans” uscirono ai sedicesimi contro l’Inter (2-0 in casa e 0-3 a Milano) mentre lo United arrivò fino in fondo alla competizione riservata ai vincitori delle coppe anzionali. Eliminati gli ungheresi del Pécsi Mecsek (2-0 e 1-0) e i gallesi del Wrexam (3-0 e 2-0), i “Red Devils” sfidarono nei quarti di finale i francesi del Montpellier; la gara d’andata, giocata in casa, terminò 1-1 con la rete di Brian McClair al 1°, su passaggio di Lee Sharpe, e l’autogol di Lee Martin all’8°, mentre in Francia la squadra di Alex Ferguson ebbe la meglio per 2-0 e si garantì il passaggio alle semifinali. Aprì le marcature Blackmore alla fine del primo tempo su punizione, complice una papera del portiere Claude Barrabé, e all’inizio della ripresa Steve Bruce raddoppiò su rigore, chiudendo il discorso qualificazione. L’avversario da affrontare in semifinale fu il Legia Varsavia, che nel turno precedente la squadra era riuscita ad eliminare la Sampdoria. L’accesso alla finale fu garantito già dopo la trasferta in Polonia, vinta 3-1; al vantaggio iniziale di Jacek Cyzio pareggiò McClair, al termine di una mischia in area, e nel secondo tempo andarono a segno Mark Hughes, con un tiro rasoterra da fuori area, e Steve Bruce. Il ritorno fu una formalità, e dopo il vantaggio di Sharpe nel primo tempo, Kowalczyk pareggiò al 57°. Il 15 maggio il Manchester United sfidò nella finale di Rotterdam il Barcellona, squadra che deteneva il record di successi nella competizione con 3 edizioni vinte. Nel primo tempo McClair tirò alto solo davanti al portiere, e al 67° arrivò il vantaggio inglese con Mark Hughes: sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Bryan Robson, Bruce entrò in area di rigore colpendo di testa e Hughes, sfuggito a Eusebio, non ebbe problemi a calciare a porta vuota. Pochi muniti dopo andò a segno ancora Hughes, scattato sul filo del fuorigioco, driblò Busquets e segnò con un diagonale destro. Il Barcellona provò a reagire accorciando le distanze con Koeman su punizione e nei minuti finali, in 10 per l’espulsione di Nando, sfiorò il 2-2 con un salvataggio di Ince sulla linea di porta. Il calcio inglese tornò subito protagonista vincendo lo stesso trofeo conquistato prima della squalifica (nel 1985 toccò all’Everton) e per il Manchester United si trattò del terzo trofeo della gestione Ferguson. Per il calcio d’oltremanica non ci si poteva aspettare un miglior ritorno in Europa.

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