Amarcord europei: Bosnia-Italia 2-1

di Stefano Sette

 

Il 6 novembre 1996 era in programma a Sarajevo l’incontro amichevole tra Bosnia Erzegovina e Italia, e per la capitale bosniaca fu il primo evento positivo dopo tre anni e mezzo di guerra civile con decine di migliaia di morti, a soli 9 mesi dal ritiro delle truppe serbe in base agli accordi di Dayton del 1995. Sul piano tecnico la Nazionale italiana si presentò in condizioni critiche, a causa della prematura eliminazione all’Europeo inglese e per le vittorie non proprio esaltanti nelle prime due gare di qualificazione al Mondiale 1998 contro Moldavia e Georgia. Per l’occasione Sacchi lasciò a casa interisti e juventini (con la sola eccezione di Torricelli) per via dei replay di Coppa Italia contro Cagliari e Nocerina, e mandò in campo Carnascali e Padalino, rispettivamente terzino destro e difensore centrale; già al 5° la Bosnia andò in vantaggio con Salihamidzic, dopo la respinta di Toldo sul tiro di Balic, ma al 10° Chiesa segnò il gol dell’1-1, dopo un liscio difensivo di Konjic su tiro rasoterra di Zola. Nel corso del primo tempo l’Italia andò più volte vicina al vantaggio prima con Casiraghi, poi con un tiro al volo di Dino Baggio dal limite dell’area deviato in angolo da Dedic, e infine con un colpo di testa di Maldini sugli sviluppi del corner,  ma al 43° Belic, lasciato solo e al limite del fuorigioco, portò nuovamente in vantaggio la squadra di casa dribblando Toldo e segnando a porta vuota. Nel secondo tempo Di Matteo fu sostituito dal debuttante Giunti, che andò vicino al pareggio al 57°, ma per il resto la partita non offrì più nulla. Al triplice fischio dell’arbitro esplose la festa dei 40.000 spettatori del Kosevo Stadion; per la prima volta la Nazionale della Bosnia-Erzegovina, davanti al proprio pubblico, aveva vinto una partita di calcio riconosciuta dalla FIFA (il 3-1 sull’Iran del 1993 a Teheran non fu riconosciuto ufficialmente) e gli avversari battuti erano i vicecampioni del mondo. Per qualche ora i bosniaci poterono dimenticare la difficile ricostruzione del Paese e festeggiare la vittoria della loro Nazionale, anche se si trattava solo di una partita amichevole. L’incontro Bosnia Erzegovina-Italia è anche ricordato come l’ultimo della gestione Sacchi: nella notte tra il 1° e il 2 dicembre il CT darà le dimissioni per tornare ad allenare il Milan, squadra in caduta libera che ha dato il benservito a Oscar Washington Tabarez, venendo sostituito dal CT under-21 Cesare Maldini. Ma questa è un’altra storia.

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