RiflessioniUniversità

Alla ricerca dei compagni di viaggio

Hai lo sguardo disorientato mentre percorri il corridoio dell’Ateneo, scruti tra la gente alla ricerca di un potenziale salvatore che sappia come raggiungere l’aula in cui hai lezione, non sai dove sederti a mensa, tranquilla cara matricola non sei sola.

Tutti gli studenti fuori sede i primi giorni di lezione si sentono come Cristoforo Colombo quando per la prima volta ha visto l’America, emozionati e un po’ impauriti alla scoperta di un “nuovo mondo”. Per fortuna però durante la scoperta di Pavia, non ti ’imbatterai in incontri con ostili popolazioni indigene, fare amicizia in università è meno pericoloso e molto più semplice.

I ragazzi fuori sede made in sud, tendono a fare amicizia con persone conterranee, con le quali condividono la nostalgia per la loro terra e questo comporta anche meno imbarazzo con l’utilizzo dell’italiano. Le contaminazioni dialettali e l’accento contraddistinguono i fuori sede “terroni”, che spesso temono di essere discriminati per le loro origini e modi di fare folkloristici. Tuttavia chi sa padroneggiare bene la “lingua madre”, la sfrutterà come valore aggiunto nei rapporti con gli studenti indigeni. I sudisti che sanno sfoggiare al momento giusto il loro pittoresco lessico saranno premiati per questa dote che li caratterizza nei rapporti sociali.

I nordici non vivono il distacco come i fuori sede terroni, sia perché sono più geograficamente vicini alle proprie città di provenienza, sia perché non percepiscono la separazione dalla terra come i sudisti, che i primi mesi sogneranno il Tavoliere della Puglia, la vista del Vesuvio da Napoli o le stupende coste di Tropea.

In un viaggio in macchina durante una breve trasferta in Puglia, mi capitò di discutere con una mia amica sull’importanza del fare amicizia durante il periodo universitario. I magici tempi delle superiori favorivano il legame tra i compagni di classe, il tuo compagno di banco è il tuo intimo confidente, il tuo psicologo personale e anche la via di fuga da spiegazioni noiose. Quando ti ritrovi in aule universitarie circondato da duecento studenti hai la sensazione di non poter stringere un legame altrettanto intimo con le persone. Non fatevi spaventare da tutto ciò, i rapporti che nascono all’università possono essere addirittura più profondi, perché aumenta il numero di esperienze condivise con i colleghi, dalle serate sfrenate del mercoledì sera, allo studio matto e disperato in biblioteca prima di una sessione. L’avventura universitaria del fuori sede parte da zero; non importa cosa tu facessi o cosa pensassero di te le persone nella realtà in cui vivevi prima, ogni nuovo incontro renderà più ricco il tuo cammino universitario. Non dimentichiamoci che l’università oltre a essere una serie di CFU da accumulare è anche uno dei modi migliori per conoscere meglio se stessi e il mondo, ed ogni nuovo amico può essere un compagno di viaggio in questa avventura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *