Addio alla voce di mille volti
Spesso si finisce per affezionarsi a personaggi televisivi o cinematografici soprattutto per la loro voce: quasi mai si sa da dove arrivi, a chi appartenga davvero quella voce, però ci piace. Quella voce sa come farci ridere, sa come farci emozionare, ci conquista: cerchiamo anche di imitarla a volte, ma non ci riusciamo. È unica. Spesso, quella voce si fonde a tal punto con il personaggio da diventarne inscindibile: così si trasforma, assume una faccia che non è la sua e con quella nuova faccia viene riconosciuta ovunque.
Pochi giorni fa una di queste voci incredibili si è spenta per sempre: molti direbbero che era la voce di Eddie Murphy, di Homer Simpson, di Jim Carrey o di Timon (Il Re Leone). Non è così – non proprio: era la voce di Tonino Accolla, uno dei doppiatori, dialoghisti e direttori del doppiaggio migliori del nostro tempo. Una perdita che segnerà il mondo del doppiaggio per sempre.
Nato a Siracusa nel 1949, da padre e madre entrambi doppiatori, Antonino (Tonino) Accolla si ritrova in un mondo che è il suo al 100%: una voce fantastica, una risata coinvolgente, un carisma eccezionale. Noto soprattutto per aver doppiato l’attore Eddie Murphy in tutta la sua filmografia fino al 2009 e il personaggio di Homer Simpson nella fortunatissima sitcom animata di Matt Groening, Accolla presterà la sua voce anche ad altri grandissimi attori del mondo del cinema, tra cui Jim Carrey, Tom Hanks, Ralph Finnes, Hugh Grant, Mickey Rourke, Ben Stiller e Tim Curry. Nel 1991 vincerà il Nastro d’argento per il miglior doppiaggio, per aver doppiato l’attore Kenneth Branagh nel film Enrivo V. Oltre a numerose stelle del cinema, Tonino Accolla doppierà anche diversi personaggi del mondo dell’animazione diventando una delle voci più amate di sempre. Si ritroverà a combattere contro una lunga malattia che lo stroncherà a Roma il 14 Luglio di quest’anno, all’età di soli 64 anni.
Così, un’altra stella tramonta, lasciando di sé un ricordo a dir poco imponente. Gli anni passeranno e nuove voci nasceranno, cresceranno e ci faranno di nuovo ridere ed emozionare. Eppure, ogni volta che vedremo Homer Simpson alla televisione, o ci divertiremo con il nuovo film di Murphy al cinema, scopriremo di sentirci infastiditi, quasi il personaggio non fosse più in sé, quasi avesse cambiato faccia. Allora capiremo, ci renderemo conto di quanto ci sbagliavamo: non era la faccia che si impadroniva della voce. Era la voce che conquistava la faccia.