Cultura

Accademia Aperta: alla scoperta dell’Accademia di Belle Arti di Brera

L’Accademia di Belle Arti di Brera è un luogo dove si respira l’arte: dalla famosa Pinacoteca, ai magici cortili, al lussureggiante Orto Botanico, all’osservatorio astronomico e all’antica Biblioteca Braidense. Dal 13 luglio al 12 agosto scorso l’Accademia di Milano ha aperto le porte dei suoi luoghi più segreti e inaccessibili, i luoghi dove si crea l’arte: le aule, gli studi, gli atelier dove gli allievi studiano per diventare artisti del futuro.

Sono proprio gli studenti a guidare i visitatori alla scoperta dei diversi ambiti di specializzazione: illustrano con disponibilità e professionalità le opere di Pittura e Scultura, gli affascinanti lavori di Scenografia e di Restauro, le realizzazioni di Decorazione, Incisione e Grafica, i suggestivi scatti di Fotografia e Comunicazione Patrimonio Artistico, i progetti di Fashion Design, Progettazione, Terapeutica Artistica e Nuove Tecnologie. Così conosciamo la pittura espansa che va oltre i confini della tela, invadendo lo spazio circostante: materiali di recupero, come frammenti di vetro e mattoni, sono sistemati a terra in modo da sembrare una città in miniatura; uova traslucide, sistemate su un vassoio d’argento, hanno all’interno un localizzatore GPS, in modo tale che l’artista possa sempre conoscere la posizione della sua opera, una volta che questa verrà acquistata. Gli allievi apprendono le tecniche di base, ma nella realizzazione dell’opera si lasciano ispirare in libertà, esprimendo loro stessi: una studentessa ha realizzato un’opera cucendo insieme diversi materiali delicati, mostrando così le sue fragilità e il carattere riservato. Si rimane spiazzati di fronte al lavoro di uno studente che ha unito in un’unica tela particolari delle opere dei più grandi pittori: il cielo di Van Gogh, figure di Picasso e dettagli di Klimt. Seguiamo le tappe del lavoro di una studentessa che ha progettato un’installazione da collocare per le strade della città, ispirandosi a quelle degli artisti contemporanei: il modellino di una gigantesca balena trasparente, che galleggia nell’aria sorretta da fili, ultimo passaggio del suo progetto, è custodito all’interno di una teca. Ci addentriamo tra macchine teatrali del ‘600, diorami e costumi di scena che ci fanno scoprire i segreti nascosti dietro alle scenografie teatrali e cinematografiche. Rimaniamo catturati dagli scatti, volti a valorizzare il patrimonio artistico, che ci fanno vedere con gli occhi dell’artista scorci di Milano e dintorni, siano essi stazioni del treno di periferia o l’Albero della Vita dell’Expo.

In occasione di questa terza edizione di Accademia Aperta, gli studenti del biennio specialistico di Visual Cultures e Pratiche curatoriali hanno allestito nel Salone Napoleonico la suggestiva mostra di arte contemporanea Maledetto Romantico. Opere della collezione Enea Righi. Le opere, scelte dagli allievi dalla collezione di Enea Righi, indagano il tema dell’amore come sentimento talvolta così intenso e forte, da rivelarsi fatale simboleggiandone così il lato più oscuro: i corpi di due mosche, maschio e femmina, unite in un ultimo ed eterno abbraccio, all’interno di una teca; un video con una sigaretta che, lenta ma inesorabile, continua a consumarsi; un’orchestra, la cui immagine viene proiettata su uno schermo, infonde nel salone le note dell’aria di Tristano e Isotta di Wagner, eseguita al contrario.

Accademia Aperta è un’occasione unica, non solo per coloro che pensano in futuro di intraprendere un percorso di studi incentrato su queste discipline, ma anche per chi ama l’arte ed è curioso di fare un viaggio in uno dei luoghi illustri in cui essa nasce. Tra gli autori delle opere notiamo studenti italiani, ma anche molti di origini straniere che, venuti nel nostro Paese per entrare in contatto con le più antiche radici dell’arte mondiale, realizzano un incontro tra diverse culture.

Dopo questo viaggio in uno dei luoghi di Milano in cui si sperimenta l’arte che verrà, riflettendo sulla situazione attuale del nostro paese e del ruolo che arte e cultura hanno assunto negli ultimi anni, tuttavia viene da chiedersi: in futuro a quanti di questi giovani aspiranti artisti sarà possibile continuare a coltivare la loro grande passione e trasformarla in un lavoro?

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