Cultura

L'”Angelo Azzurro”, proiezione del film di Joseph Von Sternberg

di Marianna Siani

Giovedì 10 dicembre 2009, ore 20.30
Pavia, Aula Magna del Collegio Ghislieri
Berliner Cafe – Rassegna autunnale 2009 del Collegio Ghislieri
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Germ 1930, b/n, 109 min.

Titolo originale: Die Blaue Angel

PRODUZIONE: Eric Pommer per l’UFA
ORIGINE: Germania, 1930
SCENEGGIATURA: Robert Liebmann, con la collaborazione di Carl Zuckmayer, Karl Vollmöller, Joseph von Sternberg
FOTOGRAFIA: Günther Rittau, Hans Schneeberger
SCENOGRAFIA: Otto Hunte, Emil Hasler
MONTAGGIO: Sam Hinston
COSTUMI: Varady
MUSICA: Friedrich Holländer
INTERPRETI: Emil Jannings, Marlene Dietrich, Kurt Gerron, Rosa Valetti, Hans Albers, Reinhold Bernt

Per gentile concessione di Ermitage Cinema

introduzione critica a cura di Roberto Figazzolo

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Il duro professor Rath (prima parte di rationalität = razionalità, raziocinio) chiamato Unrat (che vuol dire “spazzatura”, ma cambiato in Barbagianni nell’edizione italiana) dai suoi studenti, la sera li segue, cercando di non farsi scoprire, all’“Angelo azzurro”, un locale di suburra dove lavora la sensuale Lola-Lola, un altro doppio evidente. Coinvolto in alcuni disordini, pubblicamente compromesso, Rath si scopre al mattino nel letto di Lola. Preso in giro dagli studenti e licenziato dal preside il nostro sposerà la cantante seguendola in tournée fino a che, cinque anni più tardi il capocomico non deciderà, per far fruttare lo scandalo, di ritornare all’”Angelo azzurro”… Rifiutando l’ipotesi di aver prefigurato una società nazista nel sadico, scomposto comportamento degli avventori del “Blaue Engel”, von Sternberg dipinge alla perfezione un altro interessante stilema: quello dell’assoggettamento del colto, ma troppo debole intellettuale borghese, nei confronti del forte richiamo del “torbido” istinto. Il professor Rath “vuole” perdersi. Ecco perché sceglie la sua aguzzina nella volgare Lola-Lola. Questi filistei “così perbene” si abitueranno presto ai nuovi tempi. Lo capiamo dalle inquadrature dei sinistri scorci in esterno della provinciale cittadina o dai fumosi interni del “peccaminoso” café chantant. Fino ad allora modesta interprete di seconda fila Marlene Dietrich accederà con questa interpretazione, completamente reinventata dal regista, ad un ruolo di eterno sex symbol, complici le sue lunghe gambe, la sensuale voce roca, ma soprattutto l’indimenticabile ed enigmatica indifferenza nei confronti del destino di un uomo.

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Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Aperture sala: ore 20.00

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