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76ers non si fermano più, GSW si riaccende

Come di consueto partiamo facendo il punto della situazione, aggiornandovi sugli sviluppi in generale all’interno della lega di pallacanestro più famosa al mondo, per poi analizzare l’ultima settimana di alcune squadre in particolare.
In linea con il resto della stagione (carichissima finora di infortuni, dai più ai meno gravi), anche questa settimana ci sono nubi temporalesche in arrivo. Se siete tifosi dei Celtics ci preme ricordavi la sigla di Una serie di sfortunati eventi che ripete senza sosta “Non guardare, non guardare”, perché dopo l’operazione al ginocchio di Irving, di cui vi avevamo parlato non molto tempo fa, al n°11 in maglia verde è stata diagnosticata un’infezione proprio riguardante quello stesso ginocchio e salterà quindi le ultime partite di stagione e i playoff per intero. I nostri pensieri vanno al giovane che ha preso per mano Boston dopo l’infortunio di inizio stagione di Hayward e l’ha guidata, partita dopo partita, ai piani alti dell’Nba, nella speranza di rivederlo in campo con la stessa grinta ad inizio stagione. Anche per Dallas potrebbe prospettarsi un periodo buio nell’immediato futuro, alla luce del recente intervento subito da Nowitzki. L’uomo franchigia tedesco potrebbe infatti ormai essersi avviato sul viale del tramonto, prendendo anche in considerazione che, dati alla mano, la stagione 2017-18 risulta essere la seconda peggiore nella sua carriera, seconda soltanto alla sua stagione da rookie. Un ritiro del tedesco aprirebbe una marea di possibili scenari per il team texano, ma solo chi vivrà, vedrà. Altro ultimo giro di giostra potrebbe essere stata la stagione di coach Van Gundy ai Pistons. L’aveva già annunciato uno dei primissimi giorni da allenatore a Detroit, che la Motor City sarebbe stata l’ultima tappa della sua carriera, che voleva soltanto un’ultima possibilità e visto il record di stagione che dice 41 partite perse su 78 giocate e i rumors riguardanti un possibile Chauncey Billups come nuovo General Manager…
C’è però da tenere in considerazione che l’arrivo di Griffin così in là nella stagione potrebbe significare un’ultima dimostrazione di fiducia nei confronti di Van Gundy per la stagione prossima. Solo in estate ne sapremo di più.
Passiamo ora agli aggiornamenti sugli ultimi 7 giorni di alcune squadre:
Nella conference dell’Est, dove i piazzamenti per i playoff sono già definiti con un paio di partite ancora mancanti alla conclusione della stagione, troviamo i 76ers che possiamo definire senza problemi una delle squadre più in forma nell’Nba ad oggi, insieme ai Cavaliers.
I Sixers danno il “La” alla settimana con il match contro Atlanta che è anche un test per una Philly senza Embiid, occasione che si potrebbe ripresentare nei playoff e quindi utile da provare e migliorare. Ed è un “buona la prima” per i ragazzi di coach Brown che intascano così la nona W consecutiva a referto. Simmons dimostra ancora una volta che stiamo assistendo ad un giocatore unico, che serba ancora tanto per il futuro. Lo dimostra mettendo a referto la quinta tripla doppia nelle ultime 10 partite giocate. Ad Atlanta non resta che soffrire per i restanti tre quarti della partita, dopo una prima frazione giocata bene. La vittoria contro Charlotte, successivamente, mostra al mondo come, senza essere costantemente sotto i riflettori, nel suo silenzio, Belinelli sia un giocatore chiave nella pallacanestro di Philadelphia. Perché è vero che sono Ilyasova e Simmons ad indirizzare la partita sui binari dei Sixers, ma sono Holmes e il Beli a far partire la fuga di Philly nel terzo quarto e a far partire i titoli di coda al match. Per quanto riguarda la partita contro i Nets c’è ben poco da scrivere perché Brooklyn parte bene, si scalda da oltre l’arco, ma già nel secondo quarto entrano in scena Simmons e Belinelli e da lì in poi ai Nets non resta che l’umiliazione, quarto dopo quarto, fino alla sirena finale. è contro i Pistons che si vede davvero tutto il lavoro fatto da coach Brown da inizio stagione, perché è una vittoria del collettivo, è una vittoria guadagnata con la collaborazione di tutti. A dimostrarlo: 6 giocatori in doppia cifra a fine partita.
Ad Ovest, invece, la sfida è ancora apertissima per accaparrarsi i migliori posti in vista dei playoff e approfittare poi dell’eventuale vantaggio campo. Tra il quarto e l’ottavo posto, infatti, c’è solo una partita di distacco ed è proprio in questi 4 posti che troviamo Okc: il primo match della settimana è contro gli Spurs, ed è un fallimento clamoroso. Aldrige, in dubbio fino alla palla a due, metterà poi in piedi uno show da 25 punti e 11 rimbalzi mentre Westbrook, dopo aver tenuto i Thunder in parità per tutta la partita, tirerà due airball clamorosi e butterà via un pallone fondamentale per l’esito della sfida. Contro i Nuggets la colpa non è tutta dei Thunder, piuttosto della serata miracolosa di Denver, dove Millsap e Jokic guidano un tentativo di fuga nel finale, Barton manda tutti al supplementare, e Murray si carica in spalla i Nuggets nei 5′ aggiuntivi e lascia indietro Oklahoma. Contro i Pelicans, finalmente, Westbrook e compagni scrivono a referto una W, ed è una W molto importante se vogliono arrivare ai playoff con il fattore campo a loro vantaggio. Il n°0 dei Thunder piazza una tripla doppia da 26 punti e con l’aiuto dei 27 punti di George il gioco è fatto.
Nei piani alti dell’Ovest però la partita è già chiusa. Infatti le prime 3 posizioni sono già fissate per i playoff e subito davanti a Portland (terza piazza) troviamo i Warriors: Il primo match della settimana non promette bene anche perché è la terza sconfitta consecutiva, ed arriva contro i Bucks di un Giannis da paura. A contribuire alla disfatta di Golden State ci pensa Durant, l’unico rimasto in grado di trascinare i ragazzi di Kerr alla vittoria, che già nel secondo quarto scambia due parole di troppo con uno degli arbitri, che lo manda dritto sotto la doccia. Da lì in poi è una disfatta in cui brillano soltanto i 30 punti di un giovane Cook che sta già dimostrando tanto questa stagione, ma che promette molto bene per il futuro della squadra della Bay Area. La ripresa di Golden State parte con la vittoria contro Sacramento, in cui Durant e un Thompson appena tornato (prima fuori per frattura al dito della mano) riaccendono la mentalità da playoff e si combinano per 52 punti. Contro Suns e poi Okc piazzano due vittorie di prepotenza, in cui torniamo a vedere in campo i Warriors a cui eravamo abituati: il gruppo, la voglia, la grinta, la velocità del gioco, la molteplicità di soluzioni.
Restate sintonizzati sulle frequenze di Inchiostro per gli aggiornamenti dall’Nba! Solo un paio di partite e potremo assistere allo spettacolo dei Playoff Nba!

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