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17 marzo: Noi non segnaliamo Day

di Maria Luisa Fonte

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È del 5 febbraio la notizia del sì del Senato all’emendamento della Lega che cancella il divieto di segnalazione per gli immigrati senza permesso di soggiorno che si rivolgono alle strutture sanitarie per curarsi. Nonostante le proteste e gli appelli sta per diventare reale la possibilità per i medici di denunciare gli immigrati irregolari contro cui si sta scatenando una vera e propria caccia alle streghe senza criterio.
Tale legge va contro alle più ovvie ragioni di sanità pubblica: i cosiddetti irregolari non avranno più accesso alle cure per paura di essere denunciati, il probabile risultato sarà la nuova diffusione di malattie non più presenti in Italia da molto tempo.

Ma questo emendamento lede soprattutto e profondamente la deontologia medica: il segreto professionale e il valore umano del medico che si prende carico dell’ammalato qualunque sia la sua provenienza sono principi irrimediabilmente intaccati.
È proprio per questo che la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) attraverso i Gruppi Immigrazione e Salute (GrIS), in collaborazione con Medici Senza Frontiere, Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, ha organizzato  per il 17 marzo una giornata di protesta e mobilitazione nazionale.
Molte sono state le mobilitazioni anche a livello locale. A Pavia l’Ambulatorio Caritas e il Dottor Falaschi dell’Ambulatorio Immigrati del Policlinico San Matteo hanno organizzato la raccolta firme.
Inoltre, è possibile firmare on-line l’appello: “Divieto di segnalazione – Siamo medici e infermieri, non siamo spie” sul sito di Medici senza Frontiere.
Inchiostro continuerà a seguire da vicino la vicenda per poterla approfondire nel prossimo mese.

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