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Prontuario di retorica e demagogia

di Giuseppe Virone

Filippo Raciti

Durante la finale di Coppa Italia abbiamo assistito all’ennesimo episodio di violenza negli stadi (e fuori). Il bilancio del pre-partita è stato di tre tifosi del Napoli feriti da arma da fuoco di cui uno, Ciro Esposito, in gravi condizioni. I sostenitori partenopei sono stati vittime di un agguato da parte di un gruppo di ultras romanisti mentre erano ancora sui pulmini che li portavano allo stadio.
Riunitisi all’Olimpico i tifosi azzurri minacciavano l’invasione di campo: volevano parlare con il loro capitano. In momenti come questi ci vengono subito in mente le immagini degli scontri del 2007 a Catania in cui fu ucciso l’ispettore Filippo Raciti. I calciatori del Genoa che consegnano le maglie alla curva, quelli della Nocerina che danno forfait durante il derby con la Salernitana dopo essere stati minacciati di morte. Andando indietro nel tempo potremmo dilungarci oltre.

Ma la cosa che più fa specie è il teatrino delle istituzioni. Pare infatti che, una volta insediatisi, venga fornito ai nostri rappresentanti un prontuario di retorica e demagogia al quale ricorrere in casi come questi. Alla voce “stadio” il prontuario suggerisce le frasi seguenti:
«Bisogna riportare le famiglie allo stadio». La più classica e che fa più effetto, dando l’immagine della famigliola che, gelato in mano, prende posto sugli spalti
«Nessun dialogo con le tifoserie violente» (peccato che le telecamere della Rai abbiano fatto il loro lavoro inquadrando gli agenti della DIGOS che scortavano capitan Hamsik da Genny “a’Carogna” per chiedere il permesso di giocare)
«Bisogna inasprire le leggi» (di solito riservata al Ministro dell’Interno di turno).

E così via fino all’ormai disusato «Le leggi ci sono, basta applicarle», utile a scaricare la patata bollente alla magistratura.

A interpretare le parti sono stati:

– Renzi, quello delle famiglie allo stadio, che a dire il vero si era superato a fine gara dicendo di non aver visto niente e di aver saputo tutto solo a partita in corso
Giorgio Napolitano, che ha ricordato che non si dialoga con i violenti
il ministro Alfano: «Inasprire i D.A.SPO. [acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive, NdR]»

Tuttavia non bisogna dare la colpa ai nostri rappresentanti: purtroppo il prontuario manca delle voci “risolvere” e “problemi”.
Intanto a Napoli si stampano trentamila maglie “Speziale libero”, mentre prendiamo atto che gli annali del tifo violento non restano mai vuoti. Non ci resta che esprimere ancora una volta la nostra vicinanza alla famiglia dell’ispettore Raciti, che ha espresso la propria indignazione.

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