Università

Scienza e Genere

di Irene Doda

Quest’anno, dal 15 al 21 ottobre cade la XII Settimana della Cultura Scientifica. Per l’occasione l’Università di Pavia ha aperto le porte del Museo per la Storia dell’Università e del Museo di Storia Naturale, offrendo, oltre alla visita gratuita delle collezioni permanenti di reperti scientifici, anche documentazione sulle figure che hanno fatto la storia dei Musei.

Particolarmente interessante è la presentazione offerta dal Museo di Storia Naturale, a tema “Scienza e Genere”.  Protagoniste le scienziate dell’Università, che con la loro opera hanno contribuito alla nascita e alla crescita del museo. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna “Women in Research and Innovation”, promossa dalla Commissione Europea.

Clementina Arconati Botta Adorno, marchesa, della famiglia nobiliare da cui prende il nome il palazzo che oggi ospita il Museo (Palazzo Botta Adorno, appunto) fu la donna attorno a cui ruotò, nel Settecento, un prestigioso salotto culturale. Fra i frequentatori del salotto della marchesa si annoverano Alessandro Volta e Lazzaro Spallanzani.

Altra figura di spicco nella vita del Museo è Rina Monti Stella, naturalista, fisiologa e zoologa. Laureata a Pavia in Scienze Naturali frequentò le scuole di Camillo Golgi e Eusebio Oehl. Rina Monti è un perfetto esempio di come il genere sia stato spesso, nella storia, un ostacolo alla carriera e alla professione. Prima di vincere un concorso all’Università di Sassari, tentò la cattedra di Zoologia all’Università di Pavia, da cui fu esclusa in favore dei colleghi maschi, nonostante le loro pubblicazioni fossero assai meno meritevoli.

E infine l’Università ha voluto versare un tributo ad Alina Marley, anatomista (le sue tavole sono, tra l’altro, dei veri e propri capolavori artistici) e appassionata di mineralogia. La sua collezione fu donata dagli eredi nel 1997 al Museo di Mineralogia dell’Università.

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