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L’arte dello scrivere – Le ambientazioni [4a puntata]

di Andrea Gobbato

 

Siamo giunti al quarto appuntamento di questa rubrica legata alla scrittura creativa. Il tema che andrò a toccare oggi è quello delle ambientazioni, il palcoscenico dove i vostri personaggi si muoveranno e agiranno, dando vita alla trama della vostra storia.
Spesso si immagina che descrivere qualcosa sia banale, quasi un elemento secondario in un racconto. Niente di più sbagliato! Descrivere un mondo vivo è qualcosa di estremamente difficile e che richiede la più grande attenzione. Spesso infatti siamo così presi dalla quotidianità da non accorgerci che la realtà che ci circonda è ricca di particolari in continua trasformazione, dettagli a cui noi spesso non facciamo nemmeno caso. La vostra bravura deve stare in questo: cogliere ogni più minima sfumatura, come se le vostre descrizioni fossero un’istantanea di ciò che presentate al lettore. Non mi stancherò mai di ripeterlo:  il vostro mondo deve sembrare vivo; molto spesso la differenza tra un racconto mediocre ed un buon racconto sta proprio in questo.
Provate  a guardare fuori dalla finestra la strada di casa vostra: basta poco per accorgersi che il mondo non è  sterile. Una macchina di passaggio, un uomo che entra in un bar per un caffè, un cartello stradale su cui qualcuno ha appiccicato uno strano adesivo… Ci si rende immediatamente  conto di quanti frammenti di realtà rischiano di sfuggirci sotto il naso.
L’importante, per ciò che riguarda le ambientazioni e la scrittura creativa in generale, è non esagerare: non farcite eccessivamente di dettagli le vostre descrizioni o la narrazione risulterà lenta, correndo il rischio di appesantire le palpebre del lettore. Allenatevi nell’identificare quei tre o quattro dettagli chiave che vi possono permettere di inquadrare in pieno ciò che volete comunicare; è importante lasciare anche un po’ di spazio all’immaginazione di chi legge per farlo sentire partecipe della storia che sta vivendo attraverso le vostre parole.
Le maggiori difficoltà in questo campo arrivano quando si cercano di descrivere ambientazioni di fantasia ( come ad esempio i mondi dei racconti di genere  fantasy, luoghi ricchi di cose non reali come la magia, strane creature e simili); gli scrittori alle prime armi cedono alla tentazione di descrivere per filo e per segno tutto quanto, temendo di non essere stati abbastanza chiari.
Questo è sbagliato perché bisogna tenere a mente che, nel mondo immaginario che abbiamo creato, la magia e i mostri sono una cosa all’ordine del giorno, come per noi internet e le automobili. Un abitante di un regno incantato non si stupirà mai quando si troverà di fronte ad una scuola di magia. Perché dovrebbe? Per lui è normale, ci  convive da quando è nato. Noi ci meraviglieremmo di fronte ad un telefono cellulare? Non credo proprio.
Inoltre far apparire qualcosa di inconsueto come una normalità, qualcosa che possiamo quasi toccare con mano, è un ottimo modo per immergere il lettore ancora di più nella nostra storia.
Il discorso sulle ambientazioni si potrebbe quindi riassumere in questo concetto: essere abili nel trovare quei dettagli caratterizzanti di ciò che volete descrivere senza però eccedere nel superfluo.
Nel nostro prossimo appuntamento ci addentreremo all’interno della struttura del racconto, esaminando le tecniche narrative ed espressive.

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