Pavia

Tra i due militanti… – Centro-sinistra diviso sulla manifestazione antifascista a Pavia

di stefano Sfondrini

Ieri sera, ore 21, non una ma due manifestazioni hanno avuto luogo: in piazza della Vittoria con Pd e Anpi, in piazzale Ferruccio Ghinaglia con l’Osservatorio antifascista. Tutto nasce dal no della questura circa il passaggio del corteo per Strada Nuova. Problemi di ordine pubblico secondo le Forze dell’Ordine: «La presenza delle persone che partecipano alla movida non consente di effettuare la manifestazione in condizioni tali da garantire il mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica». Motivi politici per i manifestanti che si chiedevano come mai il problema della movida non si sarebbe posto per la piazza più frequentata della città, con in più il fatto che «se si sposta all’ultimo momento si rischia di creare confusione. E se non si passa in Strada Nuova equivale a darla vinta a chi aggredisce». Così il centro-sinistra pavese si è diviso (come troppo spesso accade nel teatro politico nazionale) proponendo due manifestazioni separate, quasi una sfida degli irriducibili che non hanno voluto scendere a compromessi verso l’appeasement del Pd – oltre che per manifestare pacificamente in merito all’aggressione dello scorso 28 agosto, partendo comunque dal piazzale che porta il nome di uno dei primi antifascisti assassinati. L’Osservatorio ha contestato anche il continuo riferimento alla possibilità di scontri (fatto proprio anche dal segretario cittadino del Pd Antonio Ricci): «Noi non abbiamo intenzione di aggredire nessuno».
Confusione c’era stata fin dall’inizio della vicenda. Dopo l’aggressione si era parlato, all’interno del tavolo del centrosinistra, di una manifestazione di solidarietà, da concordare. Primo incidente diplomatico: il Pd convoca autonomamente una manifestazione, per mercoledì scorso, su Facebook e via mail. Inevitabile e giusta l’insurrezione da parte degli altri componenti. Si cerca di nuovo la composizione, esce un volantino senza simboli di partito: ora è il Pd a cedere all’Osservatorio antifascista. E due giorni fa, dopo il divieto della questura di passare per Strada Nuova, è l’Anpi a decidere per il compromesso col presidio in piazza della Vittoria.

Ci sono valori e sentimenti che dovrebbero coinvolgere unanimemente le persone dotate di intelligenza e senso civico. E il primo problema è proprio il verbo dovere coniugato al condizionale, fra accomodamenti con le Istituzioni e presunzione nei confronti di chi viene percepito talvolta come “avversario” – anche se della propria parte politica – che in questo modo mai porteranno a un indicativo presente. E come sempre in caso di manifestazioni, fa comodo far credere che la piazza sia violenta: che sia per scoraggiare altri a manifestare da un lato («a Pavia [non] è così»?) o per mostrarsi come unica parte non-violenta – scendendo a compromessi.

 

 

Nota di redazione.

Nella foto: Ferruccio Ghinaglia (1899 –  1921), politico e antifascista italiano. È stato il fondatore e principale dirigente della federazione pavese del Partito Comunista d’Italia nel 1921. Fu ucciso da un gruppo di fascisti nello stesso anno, diventando uno dei primi martiri antifascisti italiani.

[Fonte Wikipedia]

 

 

2 pensieri riguardo “Tra i due militanti… – Centro-sinistra diviso sulla manifestazione antifascista a Pavia

  • Gallucci Marco

    Solo una precisazione sull’affermazione ” è l’Anpi a decidere per il compromesso col presidio in piazza della Vittoria.”
    è l’Anpi “all’insaputa di tutte le componenti che formano l’osservatrio antifascista” a decidere “autonomamente” per il compromesso col presidio in piazza della Vittoria.
    Il tutto con un retroscena perlomeno “torbido”: di fronte agli accordi presi in assemblea la sera prima, L’ex senatore PD Montagna chiede di continuare “privatamente” il colloquio con i questurini, probabilmente per concordare piazza della Vittoria all’insaputa di tutti (a essere buonisti).
    Il piccolo particolare che questo ex Senatore PD è anche presidente dell’Anpi Provinciale, la cui segreteria impersonata da tale personaggio ha preso in piena autonomia questa controversa decisione (come avvenne il 25 aprile) senza un confronto e generando una grande indignazione da parte della base Anpi.
    Ricordo che fino alla fine dell’assemblea di Lunedì 10 settembre sera, l’appuntamento era concordato UNITARIAMENTE in piazza Ghinaglia, la spaccatura e la contrapposizione è stata un amara sorpresa della vigilia, a meno di 36 ore dalla manifestazione.

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  • Stefano Sfondrini

    Grazie per la precisazione – una verità che rende più chiare le circostanze e certo più triste l’intera vicenda.

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