L’ennesima, insopportabile censura dell’arte

di Alberto Scaravaggi

Accade a Crema (Cr) in una mostra-evento -Art Shot- organizzata da anni dalla Consulta dei Giovani, tra le piu` seguite in citta`. L’opera dello “scandalo” (nell’immagine) ritrae un bambino inginocchiato difronte ad un prete e, in fianco, lo stesso bambino che si pulisce la bocca, per lo schifoso gesto che ha appena dovuto compiere. Una denuncia delle molte realta` di pedofilia che affliggono la chiesa, non solo cattolica. Una battaglia che combatte anche il papa, quando, rivolgendosi ai vescovi irlandesi ha invitato a «stabilire la verità su che cosa è successo e perché», quindi ad «assicurare che giustizia sia fatta per tutti», oltre che «vigilare affinché le misure poste in essere per prevenire che si ripetano simili abusi siano pienamente applicate».

Ebbene a Crema, invece di farsi portavoce di una battaglia condivisa anche dal capo della chiesa, il Comune ha deciso di minacciare la chiusura dell’intera manifestazione, se l’opera di Riccardo Bianchi, 23 anni, in arte Nemo, non fosse stata immediatamente rimossa. Si puo` facilmente intuire il timore del ragazzo, che non voleva compromettere le altre esposizioni e per questo ha ceduto al ricatto del vicesindaco Massimo Piazzi. Francamente non si capisce quali sensibilita` questa immagine abbia potuto urtare, dato che la denuncia promana anche dalle piu` alte istituzioni ecclesiastiche. Ma, senza dubbio il gesto politico si inserisce nel pericoloso solco del compiacimento delle istituzioni ecclesiastiche, a cui da troppo tempo stiamo assistendo, oppure nell’incapacita` di riconoscere la liberta` di espressione.

La censura dell’arte avviene appena prima o in contemporanea a quella della libera stampa, degli oppositori politici, dei circoli non allineati, delle persone che pensano qualcosa di diverso o che si sentono diversi da coloro che, magari incosapevolmente, rafforzano un regime e inorgogliscono i capi!