TI AMO CAMPIONATO: SE LA SERIE A FOSSE UNA SQUADRA, TIFEREI PER LEI
di Niki Figus
ALLENATORI NEL PALLONE. Conte lascia la Juve: ancora poco Allegri e molta mano del vecchio allenatore. Ma a Pirlo, traghettatore di anime e di tifosi impauriti, quanta benzina rimane? E per quanto ancora Agnelli riuscirà (o quando deciderà) di vendere Vidal e Pogba?
Meteo per Torino: stagione di transizione, con possibile precipitazione in Champions; campionato sereno o poco nuvoloso, oroscopo arbitrale a favore. O così dice chi ci crede.
PORTIERI CERCASI. Gigi non è eterno: per la nazionale italiana uno sguardo sotto la Torre Eiffel: Sirigu. Stagione interessante anche in quel di Cesena: Leali, vola! Seviziato sarà il portiere del Cagliari: Zeman è tornato. Lo ha fatto sapere da subito: poker a San Siro, con Ekdal giudice, giuria e boia, 3 gol. Non che la miglior difesa sia l’attacco, però, in questo gioco, bisogna attaccare; vero Mazzarri?
DIFENSORI e PIAZZA AFFARI. Proprio Mazzarri si è assicurato Vidic, un toro che vede rossi. Sarà il leader delle mura difensive nero-azzurre, in attesa che Ranocchia ne diventi il principe. Campagna acquisti entrando dalla porta sul retro per Thohir: parametri zero. It’s the italian way: giocatori vintage da pagare poco. A Milano, altra sponda, arriva un giovane interessante: non “el niño”, che ha trent’anni e venti gol nelle ultime tre stagioni, ma Inzaghi. Pippo non invecchia mai e, credetemi, la Nivea non c’entra nulla. È più determinato del dominio di una funzione e se nell’equazione dovesse entrare una società che smetterà di “friendzonare” il settore difensivo, allora potrebbe anche ottenere qualche risultato.
CENTROCAMPO E NAZIONALE. Il Colosseo. La Divina Commedia. Andrea Pirlo. È tornato in Nazionale, si dice lo abbia convinto il neo-ct Antonio Conte. Dopo un mondiale «agghiacciante» l’Italia ricomincia da lui; la Federazione invece riparte da Tavecchio, subito scivolato non su una buccia, ma sui «mangia-banane». Oratore sublime, si difende sotenendo d’aver subito un trattamento che nemmeno «l’assassino di Kennedy» patì. Sigh. Lacrima e si soffia il naso con il Panegirico di Traino: d’altronde lui non è Plinio il Giovane, è solo stravecchio. Anzi, Tavecchio. Coadiuvato da Lotito: onnipresente come la pubblcità su Spotify, attiva la riproduzione casuale e appare un po’ ovunque. Lui, però, più lo paghi e più appare: spam!
ATTACCO (ROMANO). Higuain arriverà, forse anche il Napoli, mentre Benitez sembra destinato a partire, pare a fine stagione. Zaza e Berardi spero non espatrino, mentre Tevez c’è sempre. Totti ancora di più. Il dieci della Roma è un gladiatore da console: dalla play-station 2 all’home theater. Migliora col tempo, come il vino pregiato. Ma è tutta la Roma a essere inebriante: misto di sapori tra passato e futuro, con presente europeo. Pretendente al titolo svelata come la stempiatura di Gervinho.
LA PRESENZA DEL PRESIDENTE. Ferrero: si aggiusta i capelli e voce roca. Non riesce a stare fermo. Si muove e non c’è scena che lo contenga: parla in palermitano, presenta e non riesce a pronunciare il nome del suo allenatore Mihajlovic. Avance alla conduttrice e, dopo una pausa scenica, si ricomincia. «Voglio una vita che se ne frega». Ispira.