CinemaRecensioni

Recensione – Edge of Tomorrow

In un futuro prossimo l’umanità si ritrova a combattere la più grande battaglia mai sostenuta: quella contro la razza aliena dei Mimics. Il maggiore William “Bill” Cage (Tom Cruise) fa parte dell’ufficio stampa dell’esercito mondiale, non ha esperienza sul campo ed è riluttante all’idea di combattere. Viene mandato al fronte contro la sua volontà come disertore, per combattere nel giorno della più grande offensiva terrestre. Ma una volta giunto sul campo di battaglia – inesperto, spaventato e disorientato – si ritroverà incastrato in uno scontro mortale nel quale riuscirà a uccidere un alieno ma perderà la vita. Istantaneamente e inspiegabilmente si risveglierà all’inizio di quella giornata da disertore, costretto a rivivere gli stessi eventi, gli stessi istanti, incastrato in un loop temporale senza via di fuga che si ripeterà all’infinito, riportandolo sempre all’inizio dello stesso giorno, ogni volta che resterà ucciso.
Sarà il fortunato incontro con la soldatessa Rita Vrataski (Emily Blunt) delle Forze Speciali a chiarirgli le idee, aiutandolo a sfruttare al massimo il proprio dono a vantaggio dell’umanità: di volta in volta Cage vivrà la stessa battaglia con più esperienza, imparando a muoversi sempre più in anticipo, e una volta consolidata l’alleanza speciale con Rita insieme si ritroveranno ogni volta un passo più vicini alla vittoria, fino a l momento in cui riusciranno a cancellare definitivamente la minaccia aliena dalla faccia della Terra.

Il film, diretto da Doug Liman (The Bourne Identity, Jumper – Senza confini, Fair GameCaccia alla spia) è l’adattamento cinematografico della light novel All you need is kill di Hiroshi Sakurazaka e vede uno script scritto diverse volte da ben otto sceneggiatori diversi, prima di arrivare alla versione finale dello sceneggiatore Christopher McQuarrie.
Nonostante lo svolgimento ripetitivo (per ovvie ragioni), specie nella prima parte del film, la pellicola scorre in modo piuttosto fluido e per niente noioso, coinvolgendo lo spettatore dall’inizio alla fine, in uno scorrere/non scorrere del tempo scandito da quelle piccole nozioni e quelle piccole scoperte che rendono ogni loop più interessante del primo, nonostante gli eventi si ripetano nello stesso identico modo. Le ripetizioni sono poi proposte in una sequenza leggera e avvincente grazie anche alla scelta di regia non poi così scontata, attraverso la quale non viene riproposta sempre la stessa ripresa, ma molte parti del film vengono evidentemente registrate più volte, a prescindere dagli interventi del protagonista.

Ironia nerd

A differenza dei film di fantascienza degli ultimi anni, qui la trama risulta più corposa e crea un buon equilibrio con gli effetti speciali che, nonostante risultino eccellenti, stavolta non rubano la scena alla storia. C’è da dire che anche questa volta si respira forse un po’ troppo aria di videogame, ma rispetto al panorama fantascientifico visto ultimamente di sicuro Edge of Tomorrow si salva e non passa inosservato. Tom Cruise ed Emily Blunt lavorano bene insieme e lei colpisce anche più di lui, per maturità e credibilità, nonostante il suo personaggio non subisca particolari evoluzioni – a differenza del personaggio di Cruise che cresce e cambia drasticamente nell’arco del film.

Edge of Tomorrow non passerà alla storia come il nuovo capolavoro del genere che tutti aspettiamo, ma decisamente vale la pena d’essere guardato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *