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#IJF14 – Diritto di amare

di Elisa Zamboni

Tra le “problematiche” affrontate al Festival del Giornalismo di Perugia vi è anche un tema che di problematico non ha proprio nulla: l’amore. “Cos’è l’amore?”: domanda da un milione di dollari, la cui risposta certamente non può essere fonte di discriminazione.

I gusti sessuali diventano dunque un fattore di giudizio per attribuire diritti o meno alle persone. Insomma, come se si attribuissero diritti in base ai gusti della colazione: meglio la marmellata o la Nutella? [vedi Intervista a Carlo Gabardini]

A questo proposito la redazione di Inchiostro ha avuto modo di assistere al panel Comunicazione e giornalismo alle prese con le tematiche LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) cui hanno presenziato arci-sostenitori della causa come Flavio Romani (presidente Arcigay) e Francesca Fornario (speaker a Un giorno da Pecora e ideatrice di Arci-etero), responsabili marketing Valerio Di Bussolo (direttore delle relazioni estere IKEA) e Annamaria Testa (fondatrice di Progetti Nuovi e art director) e la politica del PD Anna Paola Concia.

LGBT E PUBBLICITÀ

In Italia, come afferma Annamaria Testa, la televisione la fa da padrona nel campo dei media e la pubblicità, nonostante la sua presenza “minoritaria” rispetto ai programmi di sostanza, rimane costantemente incisiva e promotrice di stili e modelli di vita. Come riesce in questa trasposizione? Attraverso la semplicità del messaggio, la ripetizione di uno schema, l’elementarità dell’approccio. Se il 92,7% degli italiani è abituale spettatore televisivo, si possono solo immaginare le conseguenze della “stereotipizzazione Mediaset”: questo immaginario visivo non tocca solo la comunità LGBT ma anche intere categorie sociali come le donne over 55 o quelle con gli occhiali, le donne o gli uomini in sovrappeso, gli uomini pelati o con i baffi,, etc. Questa omogeneizzazione, impercettibilmente, modifica universi interi: «Solo nel momento in cui sapremo guardare oltre lo stereotipo coglieremo la realtà a cui noi stessi, non fotomodelli, apparteniamo». In particolare la vita omosessuale viene percepita solo attraverso la tensione sessuale, gli ammiccamenti, il desiderio di piacere mentre non viene mai rappresentata la vita di coppia, la tenerezza degli sguardi, il sorriso d’imbarazzo dei primi incontri.

Proprio in quest’ultima categoria Ikea Italia ha deciso di imporsi rappresentando ogni tipo di famiglia proprio per sottolineare come, a livello aziendale e di impostazione di marketing della Card Family, vi fosse l’idea di essere “aperti a tutte le famiglie”.

Il significato dello slogan voleva essere chiaro e chiarificatore: non solo la tessera family sarebbe stata gratuita ma voleva abbracciare tutti i tipi di consumatore che sottostavano alla parola “famiglia” nel vocabolario italiano.

LGBT E ATTIVISMO

Come purtroppo si è riuscito a percepire, la militanza a favore della comunità omosessuale è veramente risicata, «sia per il mondo ampio e diviso in cui vive, sia per l’incapacità di fare pressione sociale» dice Annamaria Testa.

È proprio sulla base di queste motivazioni che Francesca Fornario, radiofonista di Radio2, ha deciso di formare il gruppo ArciEtero e sostenere, da “eterogenea” e eterosessuale, l’attività omosessuale. Ai nostri microfoni ha infatti affermato: «Questo gruppo si è sostanzialmente creato quando abbiamo raccolto e inviato 10.000 firme ai parlamentari per chiedere il matrimonio per persone dello stesso sesso. Abbiamo sentito questo bisogno e l’abbiamo espresso attraverso un gruppo di Facebook, perché nessuno aspirava a ottenere cariche ma a essere partecipatori veri. Anche da un punto di vista egoistico e individualistico i diritti negati agli omosessuali sono un problema per gli eterosessuali perché è più figo, più bello vivere i un Paese dove tutti hanno i diritti».

LGBT E POLITICA

Inchiostro – A livello del Congresso nel PD sembrava che tutti concordassero sulla linea dei diritti.. poi invece con il nuovo governo è sparito il Ministero delle Pari Opportunità. A chi ci si deve rivolgere ora per i diritti LGBT?

Anna Paola Concia – Al Presidente del Consiglio! È lui che ha la delega al Ministero delle Pari Opportunità. Lui se l’è voluto tenere e, a mio avviso, per dargli più forza. Renzi è uno che sa guardare la realtà, speriamo che in tutti i campi sappia fare il coraggioso e il rivoluzionario.

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